Chiesa ortodossa russa. Mosca: possibile un incontro tra Kirill e il Papa
Il videocollegamento fra Francesco e Kirill il 16 marzo scorso
Un incontro tra papa Francesco e il patriarca ortodosso di Mosca Kirill «è in preparazione » e «spero si svolga nel corso di quest’anno». A dirlo è una voce dal peso speciale, quella di Hilarion Alfeev, metropolita di Volokolamsk e presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del patriarcato di Mosca, che domenica scorsa ha rilasciato alcune dichiarazioni al canale televisivo Russia 24, nel corso del programma “Chiesa e mondo”, poi rilanciate dalle principali agenzie di stampa russe. Hilarion ha rievocato le due video-chiamate con cui Kirill lo scorso 16 marzo ha interloquito con il Pontefice romano e con la figura più alta del mondo anglicano, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby. «Era molto importante che i rappresentanti delle più grandi Chiese cristiane comunicassero tra loro in questo momento critico» ha sottolineato sempre il metropolita ortodosso, e che lo facessero anche in questo modo inusuale, senza aspettare di vedersi personalmente, «poiché gli eventi si stanno sviluppando molto rapidamente». All’appuntamento del 16 marzo erano presenti a Mosca lo stesso Hilarion, e in Vaticano il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani.
Il 18 febbraio era stato l’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Aleksandr Avdeev, a dire nel corso di un seminario italo-russo a Genova: «Stiamo preparando il secondo incontro tra papa Francesco e il patriarca della Chiesa ortodossa russa» e «penso che l’incontro sarà molto importante e interessante, non solo per le relazioni internazionali, ma anche per lo sviluppo delle relazioni tra le due Chiese: siamo i figli di una civiltà cristiana, abbiamo dei valori morali ed etici comuni». Poi pochi giorni dopo, il 24 febbraio, il precipitare degli eventi bellici con i carri armati di Mosca che si riversavano sul suolo ucraino e un’ombra di incertezza che avvolgeva ogni appuntamento riguardante la Russia. Ora dal patriarcato di Mosca arriva una conferma anche se il contesto resta estremamente teso e imprevedibile nei suoi sviluppi. «Conseguenze imprevedibili» è stata proprio l’espressione usata nelle ultime ore da Nikolaj Balashov, vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne del patriarcato di Mosca, il braccio destro di Hilarion, in riferimento a un progetto di legge depositato alla Rada, il parlamento di Kiev, per vietare sul territorio ucraino le attività delle organizzazioni religiose che hanno sede in Russia.