Vite donate. Morto Oscar Rizzato, elemosiniere di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI
Monsignor Oscar Rizzato
Era stato ricoverato in ospedale a Padova dopo le complicazioni dovute anche al Covid l’arcivescovo Oscar Rizzato, elemosiniere di due papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, deceduto la notte tra il 12 e il 13 gennaio. Negli ultimi giorni le sue condizioni di salute si erano aggravate. Rizzato si è spento, poche settimane prima del suo novantaduesimo compleanno. Era nato infatti l’8 febbraio 1929 ad Arsego frazione di San Giorgio delle Pertiche nel Padovano. Compiuti gli studi classici nel Seminario patavino e ordinato prete nel 1954 dal vescovo di Padova il cappuccino Girolamo Bartolomeo Bortignon.
Dal 1957 al 1961 aveva frequentato la facoltà di Lettere e filosofia presso l’Università degli studi di Padova, conseguendo la laurea in Archeologia cristiana. Contemporaneamente aveva prestato servizio religioso e insegnato religione all’Istituto Configliachi.
Chiamato a Roma da Giovanni XXIII
Il 1° dicembre 1961, durante il pontificato di Giovanni XXIII, era stato chiamato a Roma, iniziando il servizio in Segreteria di stato come addetto d’archivio e come aiutante di studio della Segreteria delle Lettere latine. Nel 1973, sotto Paolo VI, era stato promosso minutante e nel 1976 aveva assunto anche l’incarico dell’assistenza spirituale del personale dell’Autoparco dello Stato della Città del Vaticano. Nel 1983, con Giovanni Paolo II, era divenuto capo ufficio della Segreteria di stato, per poi essere destinato all’alto incarico di assessore per gli affari generali, insieme con l’allora monsignor Crescenzio Sepe, il 9 ottobre 1987.
L'elemosiniere di fiducia di Karol Wojtyla
Due anni dopo, il 23 dicembre 1989, papa Wojtyla aveva scelto Rizzato come suo elemosiniere – successore di Antonio Maria Travia - elevandolo alla dignità arcivescovile e assegnandogli la sede titolare di Viruno. Lo stesso Pontefice polacco gli aveva conferito l’ordinazione episcopale il successivo 6 gennaio 1990, nella Basilica vaticana. Per diciassette anni aveva guidato l’ufficio della Santa Sede che ha il compito di esercitare la carità verso i poveri a nome del Sommo Pontefice. Allo scopo di favorire la raccolta di fondi a favore dei bisognosi che ogni giorno nelle loro necessità tendono la mano al Successore di Pietro, era stato Leone XIII a delegare all’elemosiniere la facoltà di concedere la Benedizione apostolica a mezzo di diplomi su carta pergamena. Il 28 luglio 2007, Benedetto XVI aveva accolto la sua rinuncia per raggiunti limiti d’età all’incarico di elemosiniere, chiamando a succedergli il nunzio apostolico spagnolo Félix del Blanco Prieto. L’arcivescovo Rizzato aveva comunque continuato a risiedere in Vaticano e a collaborare come assistente spirituale del Vicariato e con la parrocchia della Città del Vaticana di Sant’Anna,affidata ai religiosi agostiniani, presiedendo celebrazioni liturgiche e amministrando i Sacramenti, in particolare le Cresime. E nel 2015 aveva chiesto e ottenuto l’affiliazione nell’Ordine di sant’Agostino. Le esequie saranno celebrate a cui parteciperà il vescovo Claudio Cipolla sabato 16 gennaio, alle ore 10, nella chiesa parrocchiale di Arsego. A presiderle sarà sarà l’attuale elemosiniere di papa Francesco il cardinale Konrad Krajewski.
La salma sarà poi tumulata nel cimitero locale.