Torino. La morte di madre Caterina Ternavasio, una vita per il Cottolengo
Madre Caterina Ternavasio
«Madre Caterina è stata un grande dono per la nostra congregazione, per la Piccola Casa della Divina Providenza e per la Chiesa, prima come suora e poi come madre generale. Con gratitudine, facciamo memoria del suo grande affetto e del suo prezioso servizio alle sorelle tutte, di vita contemplativa e di vita apostolica, della sua passione per il carisma del santo Cottolengo, della sua appartenenza alla Piccola Casa e del suo tenero amore ai poveri, ai più piccoli e fragili! Deo gratias!». Con queste parole la superiora generale delle Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, madre Elda Pezzuto, ha ricordato madre Caterina Ternavasio, superiora generale emerita, morta ieri all’Ospedale Cottolengo di Torino.
Madre Caterina era nata a Canale (Cuneo) l’8 novembre del 1939. Entrata alla Piccola Casa di Torino il 29 settembre del 1958, aveva emesso la professione il 22 aprile del 1961. Dopo aver acquisito a Roma il diploma di servizio sociale, aveva svolto per alcuni anni questo incarico e ed era stata superiora in diverse comunità. Nel 1985, durante il quinto capitolo generale, era stata eletta superiora generale e poi rieletta nel capitolo successivo, il 10 novembre del 1991, per un secondo sessennio.
«Svolse con amore», prosegue madre Pezzuto, «tenace volontà e impegno il suo servizio alla congregazione, cercando sempre in tutto il buon volere di Dio. Nel 1997 al termine del mandato disse: “Una maternità nello spirito non può finire con un mandato. Perciò non cesserò di rendere grazie e di portare nel cuore ciascuna di voi”. Così fu! Sempre nel cuore portò ogni sorella della congregazione avvolgendola di affetto, di preghiera e di offerta».
Alla conclusione del mandato (le successero madre Emiliana Allasia, madre Giovanna Massè e madre Pezzuto), madre Caterina era stata superiora nella Casa Cottolengo di Alba (Cuneo), consigliera provinciale della Provincia di Biella, superiora della casa di formazione di Torino, superiora nella Comunità di Villa Major a Moncalieri (Torino) e superiora della Comunità Madonna delle Grazie a Torino. Al termine del mandato, nel 2018 aveva vissuto un anno nel monastero Cottolenghino San Giuseppe e poi nella comunità Cuor di Maria.