Chiesa

Piemonte. Monferrato, sulle orme di don Bosco

Marina Lomnno mercoledì 20 agosto 2014
Nell’anno del Bicentenario di don Bosco e dell’Ostensione della Sindone 2015 che richiamerranno a Torino e in Piemonte migliaia di pellegrini non potevano mancare proposte di percorsi nei luoghi salesiani. Sì, perché don Bosco non significa solo Valdocco o la basilica di Maria Ausiliatrice, Casa madre dei salesiani, ma tanti altri luoghi meno conosciuti dal Monferrato al Chierese alle colline torinesi dove il santo era solito portare i suoi giovani nelle famose passeggiate fuori porta, una sorta di oratorio itinerante rimasto tra i capisaldi del progetto educativo salesiano. Tra le iniziative in programma c’è un corso per guide agli itinerari di don Bosco che partirà a Valdocco nei prossimi giorni. L’obiettivo è preparare volontari che, zaietto in spalla e scarpe comode, accompagnino tutti coloro che, arrivati a Torino per conoscere meglio la spiritualità di don Bosco, vorranno mettersi in cammino per le strade che il santo ha percorso insieme ai suoi ragazzi. «Abbiamo intitolato il corso “Da 200 anni un Amore più grande che ti guida” - spiega don Enrico Lupano, responsabile del Comitato del Bicentenario di don Bosco per il Piemonte e la Valle d’Aosta – è questa la filosofia con cui la famiglia salesiana si sta preparando ad accogliere migliaia di giovani pellegrini. La prima lezione del corso di formazione per accompagnatori sulle orme del nostro santo inizia il prossimo 24 settembre alle 18. Ci saranno lezioni teoriche sulla vita e il carisma salesiano e poi uscite fuori porta per sperimentare gli itinerari che poi proporremmo ai pellegrini. Per ora abbiamo già 50 iscritti ma a settembre le richieste aumenteranno». Per iscriversi c’è tempo fino al 20 settembre: per informazioni si può telefonare a don Enrico al 340.5061592 oppure scrivere a: guide2015@31 gennaio.net. «Ci prepariamo all’Ostensione della Sindone, all’annunciata visita di papa Francesco e alle celebrazioni del Bicentenario a partire dalla bellissima esperienza del pellegrinaggio dell’Urna di don Bosco che abbiamo vissuto nella diocesi di Torino e del Piemonte quest’inverno – continua don  Lupano – preparando insieme alla Pastorale giovanile della diocesi di Torino l’accoglienza di don Bosco. Perché, come ha sottolineato il nostro Rettor Maggiore, don Angel Artime – non è solo il santo della famiglia salesiana ma è di tutti.  Con la diocesi inviteremo le migliaia di giovani che dalle opere salesiane verranno a Torino a leggere nel mistero dell’Uomo della Sindone che richiama Gesù morto in Croce le sofferenze dei ragazzi e delle ragazze di  oggi. A loro sicuramente don Bosco oggi avrebbe qualcosa da dire, una strada da indicare per costruire il futuro, lui che ha speso tutta la vita per dare speranza e  opportunità  per i giovani più in difficoltà».Anche la Provincia di Torino, in occasione dell’Ostensione e delle celebrazioni di don Bosco ha messo a punto un ricca offerta di itinerari religiosi dall’Abbazia di Novalesa, alla Sacra di San Michele, dalla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso  alla Cattedrale di San Giusto a Susa. Tra questi  anche “Il Cammino di don Bosco”. Si tratta - sulla falsariga del più celebre Cammino di Santiago di Compostella  di una cartina con la proposta di tre itinerari di diversa difficoltà a seconda della preparazione “atletica” dei pellegrini che collegano la Casa Madre dei Salesiani a Valdocco con il santuario del Colle don Bosco dove lo scorso 15 agosto si è aperto ufficialmente il Bicentenario alla presentza del Rettor Maggiore. Percorsi che conducono sulle strade del santo dei giovani, ai suoi luoghi natali, alle mete delle escursioni che don Bosco organizzava per i suoi ragazzi, nelle chiese dove si fermava a pregare. Del resto – come ricorda don Lupano – prima dell’oratorio stabile a Valdocco camminare era la modalità di azione di don Bosco: «Andava a piedi nei santuari del torinese con i suoi giovani perché non aveva un luogo dove ospitarli. Poi quando nacque l’oratorio, momento di aggregazione importante con i suoi ragazzi erano le passeggiate autunnali sui colli del Monferrato». Ecco allora il cammino sulle orme di don Bosco proposto ai pellegrini: un percorso di oltre 140 chilometri dal centro storico di Torino alle colline Monferrato tra fede, arte sacra, storia, oltre che indicazioni per ospitalità all’insegna della sobrietà e dei sapori antichi. La carta del cammino di don Bosco può essere richiesta a: urp@provincia.torino.it; info@terredeisanti.it.