Misericordia e redenzione. Sono queste due parole il filo conduttore dell'udienza giubilare di papa Francesco in questo sabato. In una Piazza San Pietro assolata, gremita da 30 mila fedeli, Francesco ha fatto il solito giro tra la folla a bordo dell'auto bianca scoperta salutando e benedicendo. Ha poi tenuto la catechesi sul tema della misericordia di Dio, che "si attua nella redenzione, cioè nella salvezza che ci è stata donata con il sangue di Cristo".
La redenzione, parola poco usata. La parola redenzione, ha osservato Francesco, è poco usata ma indica la più radicale liberazione che Dio potesse realizzare per noi.
Le false libertà, nuove schiavitù. Oggi sembra però che l’uomo non voglia più essere salvato. Si illude della propria libertà come una forza in grado di ottenere tutto. "Si vanta di questo. Ma in realtà non è così". Quante illusioni e quante nuove schiavitù in nome di una falsa libertà! "Tanti schiavi. 'Io faccio questo perché voglio farlo, prendo la droga perché mi piace'. Sono schiavi in nome della libertà", sottolinea il Papa. "Tutti noi abbiamo visto persone del genere che finiscono per terra".
Redenti: liberati e salvati. Quello di cui abbiamo bisogno invece è "che Dio ci liberi da ogni forma di indifferenza, di egoismo e di autosufficienza". Con la sua morte e resurrezione, "Gesù ci innalza alla possibilità di essere figli di Dio". Ha vinto la morte e il peccato. "Lui è l’agnello che è stato sacrificato per noi perché potessimo ricevere una nuova vita fatta di perdono, di amore e di gioia". Redento, ribadisce papa Francesco, vuol dire "liberato e salvato".
Cristo ci è vicino nella sofferenza. "È vero che la vita ci mette alla prova e a volte soffriamo per questo. Tuttavia in questi momenti siamo invitati a guardare Gesù croficisso che soffre con noi e per noi". Nelle angustie quotidiane e nei dolori siamo sempre liberati dalla mano di Dio che ci conduce a vita nuova.
Perdona sempre, il nostro Padre. "L’amore di Dio è sconfinato", non si stanca di ripetere il Papa, al punto che "possiamo scoprire sempre segni nuovi della sua volontà di raggiungerci e di precederci". Tutta la nostra vita, sia pure segnata dal peccato, è posta sotto lo sguardo di Dio che ci ama. "Specialmente per i piccoli, i poveri, i tribolati Dio ha una grande tenerezza" Ha un grande amore "per gli scartati dalla società". Più siamo nel bisogno più il suo sguardo su di noi si riempie di misericordia. "Prova una compassione pietosa nei nostri riguardi perché conosce le nostre debolezze, i nostri peccati, e ci perdona". "Perdona sempre, è tanto buono il nostro Padre" ribadisce Francesco. "Perciò apriamoci a lui, accogliamo la sua grazia".
«Con il Signore è la misericordia...». Papa Francesco cita il Salmo: "Con il Signore è la misericordia e grande è con Lui la redenzione". Non sono solo parole, è vita vera. E come a riempirsi di questa verità, i fedeli in piazza San Pietro sono invitati a ripeterla ad alta voce. "Ripetiamo tutti insieme: con il Signore è la misericordia e grande è con Lui la redenzione". Francesco lo fa ripetere 2 volte. "Grazie" conclude.
Il saluto alla Protezione Civile. Al termine, durante i saluti, papa Francesco ha rivolto il suo incoraggiamento "al Servizio Nazionale della Protezione Civile che oggi doveva essere presente, e che ha annullato la partecipazione per continuare la preziosa opera di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite dal terremoto il 24 agosto scorso". "Li ringrazio per la dedizione e il generoso aiuto offerto in questi giorni! Grazie fratelli e sorelle!", ha detto il Pontefice. All'incontro dovevano essere presenti in 14 mila tra operatori e volontari.