Chiesa

MESSAGGIO DI BAGNASCO A QUAGLIARIELLO. Superare al più presto la crisi per essere più saggi​

Angelo Bagnasco sabato 20 ottobre 2012
Egregio Sig. Presidente Gaetano Quagliariello,sono lieto di inviare un messaggio alla Fondazione “Magna Carta” in occasione del suo annuale appuntamento nel quadro degli “Incontri di Norcia”. Promuovere il dialogo tra culture aposizioni diverse su questioni di viva attualità e di pregnante interesse generale, è un prezioso contributo alla riflessione pubblica. L’attuale contesto del Paese, dell’Europa e del mondo, deve rendere tutti più pensosi al fine di individuare e rafforzare le vie d’uscita dalla contingenza economico-finanziaria che attanaglia. La crescita e lo sviluppo brilla nel cuore di tutti come unasperanza a cui dare corpo, e attorno alla quale coagulare intelligenze ed energie.Superare al più presto la crisi è auspicio e urgenza generale, ma non per tornare ad essere come prima, ma per essere più saggi, vale a dire avendo fatto tesoro di un duro ammaestramento circa le cose che contano, per non ripetere errori gravi, e non più inseguire lusinghe facili e miti senza misura. Il profitto e il mercato, fuori da un codice di comportamento di ordine morale, si ritorcono inevitabilmente contro l’uomo e quindi contro il bene comune.Il clima culturale di tipo secolaristico, che vuole costruire la società senza Dio in nome di una malintesa laicità, e che guarda alla religione con sospetto, sta erodendo di fatto i valori morali nella coscienza delle persone, e rende liquido quell’ humus ideale che fa del nostro Paese una comunità di vita e di destino. Quando i problemi e le sfide vengono affrontati in chiave individuale, anche se “collettiva”, cioè senza l’anima della solidarietà e del bene comune, forse c’è l’illusione di salvarsi mentre, in realtà, si cammina verso la frantumazione generale.In modo sempre più evidente, pertanto, lo sviluppo e la crescita sono una questione antropologica prima che economica e finanziaria, in quanto le regole e i meccanismi del mercato non sono fatalismi inappellabili, né la globalizzazione è ingovernabile, ma tutto può e deve essere affrontato a partire dalla persona aperta alla relazione e alla trascendenza, soggetto di moralità. Il fondamento dei valori, che ispirano l’agire responsabile nella linea della verità e del bene, è l’essere dell’uomo: egli è creato da Dio, e nella natura umana l’intelligenza legge la direzione del suo agire, i grandi e immutabili principi che regolano i comportamenti che rendono ogni attività buona, giusta ed equa: dagli affetti alla ricerca scientifica e tecnologica, dall’economia alla finanza. Formulo a Lei, Sig. Presidente, agli Organizzatori e ai Relatori, nonché a tutti i Partecipanti,i migliori auguri di proficuo lavoro, con l’auspicio che le riflessioni e gli stimoli che ne seguiranno possano contribuire al dibattito sociale e politico del nostro amato Paese. Con i saluti più cordia