La festa. L’ingresso del vescovo Rega nella diocesi di San Marco Argentano-Scalea
Stefano Rega, nuovo vescovo di San Marco Argentano - Scalea
La diocesi di San Marco Argentano–Scalea in Calabria, ha accolto ufficialmente ieri il suo nuovo vescovo Stefano Rega, consacrato lo scorso 18 febbraio nella Cattedrale di Aversa.
Il nuovo vescovo, però, ha voluto giungere in diocesi qualche giorno prima: ieri, per esempio, ha fatto visita agli studenti delle scuole cittadine, mentre questa mattina ha portato il suo saluto presso una casa di riposo di Roggiano Gravina. Ha poi visitato la sede della Caritas condividendo il pasto con i poveri e i volontari. Significativa anche la visita al vescovo emerito Augusto Lauro, che il 29 novembre compirà 100 anni.
Nel pomeriggio, per il suo ingresso ufficiale, il vescovo Rega è stato accolto dal clero, dalle autorità civili e militari e dai fedeli nell’antico convento francescano, lo stesso che nel 1429 accolse il giovinetto Francesco di Paola. Dopo un momento di preghiera, in piazza Riforma sono seguiti i saluti dei sindaci di San Marco Argentano e di Scalea. Il vescovo ha assicurato la sua piena collaborazione «in tutte le iniziative che metteranno al centro la promozione e la dignità della persona umana ed il bene comune, la giustizia e la legalità, così come mi adopererò - ha concluso Rega - per realizzare il sogno di una società fraterna».
I sindaci della diocesi hanno poi fatto dono al nuovo vescovo di un calice e una pisside in argento. Il corteo ha poi raggiunto la Cattedrale, che non è riuscita a contenere i tanti fedeli accorsi per accogliere il vescovo. In molti hanno potuto seguire la celebrazione nella cripta della stessa Cattedrale attraverso i maxischermi.
Presente anche una delegazione di Aversa - diocesi di provenienza del nuovo pastore - con il vescovo Angelo Spinillo assieme a preti e fedeli. Davanti alla porta della Cattedrale Rega è stato accolto dal decano del Capitolo, canonico Antonio Fasano, che gli ha fatto venerare l’antica croce reliquiario. All’inizio della celebrazione, il suo predecessore Leonardo Bonanno, ha rivolto al nuovo vescovo un indirizzo di saluto da parte del clero e del popolo presentando la realtà della diocesi. Subito dopo il cancelliere ha dato lettura della bolla pontificia di nomina di papa Francesco.
Nell’omelia Rega, ha detto: «“Ascoltatelo” è la parola centrale della liturgia di questa seconda domenica di Quaresima, “donami un cuore che sa ascoltare” è la prima parola - ha continuato Rega - che ho scritto nel primo messaggio a questa cara diocesi».
«Dio sa mettere insieme tutti i pezzi e f are per noi un magnifico mosaico. C’è già un filo provvidenziale che unisce le nostre storie, le nostre vite e i nostri sogni. Tutta la storia della Salvezza in cui anche noi siamo inseriti è la storia di cuori in ascolto, che riconoscendo la voce e l’appello di Dio si sono messi in cammino lasciando le loro sicurezze. Dopo aver ascoltato – ha continuato Rega - mettiamoci in cammino, per salire in alto, come invita a fare oggi il Signore in alto per superare come afferma papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre cosi”. Anch’io non voglio stare chiuso in un castello, ma camminare per le vie di questa nostra terra e seminare sorrisi e speranza, donando a tutti il Vangelo della misericordia. Per strada come ha fatto Gesù, incontrando volti, sofferenze, e offrendo a tutti una mano per dare salute e salvezza».
«Sostenetemi – ha infine concluso - Rega - con la vostra preghiera perché io sia vescovo secondo il cuore di Dio e instancabile operaio nella vigna del Signore al quale rinnovo questa sera il mio eccomi, consapevole che Dio mi ha fatto un dono grande, chiamandomi al servizio di questa Chiesa»