Giornata per la vita consacrata. «Consacrati condividano le ferite dell'uomo»
«Gesù è il volto della Misericordia del Padre. È questa l’icona che il Vangelo ci offre al termine dell’Anno della Vita Consacrata, un anno vissuto con tanto entusiasmo. Esso, come un fiume, ora confluisce nel mare della misericordia, in questo immenso mistero di amore che stiamo sperimentando con il Giubileo straordinario». Papa Francesco apre così la sua omelia nella XX Giornata per la vita consacrata, a conclusione dell'anno per la vita consacrata. La cui universalità si può vedere nei volti dei religiosi e delle religiosi che partecipano alla Messa: la celebrazione si era aperta con la benedizione delle candele e la processione fino all'altare centrale della Basilica. Guarda il video dell'omelia di Papa Francesco
In sintesi, le tre parole scelte da Papa Francesco che richiamano a tre pilastri della vita consacrata: incontro, stupore e gratitudine.
Incontro: la vocazione prende le mosse da una Grazia del Signore
«I consacrati e le consacrate sono chiamati innanzitutto ad essere uomini e donne dell’incontro. La vocazione, infatti, non prende le mosse da un nostro progetto pensato “a tavolino”, ma da una grazia del Signore che ci raggiunge, attraverso un incontro che cambia la vita. Chi incontra davvero Gesù non può rimanere uguale a prima. Egli è la novità che fa nuove tutte le cose».
«I consacrati e le consacrate sono chiamati a essere segno concreto e profetico di questa vicinanza di Dio, di questa condivisione con la condizione di fragilità, di peccato e di ferite dell'uomo del nostro tempo».