La preghiera. Il cardinale Bassetti: "Non dimentichiamo le vittime del Covid"
Un momento della Messa
"Non possiamo e non dobbiamo dimenticare soprattutto i morti di questa pandemia, uomini, donne, anziani, giovani, sacerdoti e religiosi, che sono stati strappati alla vita dalla violenza del virus. Vogliamo pregare per loro, per i loro cari, per quanti stanno ancora soffrendo e per tutti gli operatori sanitari che sono impegnati in prima linea e, con dedizione e professionalità, si prendono cura degli ammalati". Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nella Messa per le vittime della pandemia, celebrata oggi, 4 marzo, nella Cappella delle sede della Conferenza Episcopale Italiana a Roma, L'iniziativa si inserisce nell'ambito della catena eucaristica promossa dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa e che vede una celebrazione al giorno da parte dei diversi episcopati europei. Oggi, appunto, è toccato ai vescovi italiani. Era presente il segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo.
Commosso, il cardinale Bassetti ha detto: "Ho perso quattro sacerdoti nella mia Diocesi. Don Gustavo, di Ponte Pattoli, è morto dicendo: 'Offro volentieri la mia vita per l’Arcivescovo, purché possa riprendersi dal morbo'". E ha ringraziato il presidente del Ccee, cardinale Angelo Bagnasco, per aver indetto questa preghiera itinerante.
Commentando poi il Vangelo del povero Lazzaro e del ricco senza nome, Bassetti ha aggiunto: "C’è un’economia che arricchisce uccidendo, che semina tante vittime e produce miriadi di scarti. Ma agli occhi di Dio questi perdenti sono in realtà i vincitori. Come scriveva il profeta Geremia: «Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per dare a ciascuno secondo la sua condotta» (Ger 17,10). In questo senso, dobbiamo avere il coraggio non solo di annunciare il Vangelo, ma – come ci insegna Papa Francesco – di renderlo attuale nella nostra vita già oggi. Cari fratelli, cari amici, viviamo il tempo provvidenziale di Quaresima in questo orizzonte di preghiera e di impegno concreto per chi soffre ed è dimenticato".
Nella preghiera dei fedeli si è pregato anche "per tutti i fratelli e le sorelle segnati dalla sofferenza fisica e spirituale a causa della pandemia e di ogni infermità", perché "attingano dalla passione di Cristo forza e consolazione". Per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e i ricercatori scientifici", perché "illuminati dalla luce dello Spirito e incoraggiati dalla forza del suo Amore siano prolungamento della mano del Padre per tutti coloro che soffrono". E per "per quanti sono morti a causa della pandemia", perché "per la misericordia di Dio siano partecipi del banchetto del Regno dei cieli". E infine "per coloro che sono affranti per la perdita dei loro cari", perché "siano sostenuti dalla fede nel Cristo Risorto e dall’amore della comunità cristiana".