Gli auguri del Papa al Meeting. «Il lockdown ha ridestato la capacità di stupirsi»
Con una lunga lettera a firma del segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, indirizzata al vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, il Papa ha inviato i suoi auguri per la buona riuscita del Meeting per l'amicizia tra i popoli (a Rimini dal 18 al 23 agosto, con molti eventi a distanza) e ha assicurato la sua vicinanza e la sua preghiera a quanti vi parteciperanno.
Citando il titolo di quest'anno "Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime", Parolin richiama l'invito di Gesù a diventare come bambini "ma anche la meraviglia di fronte all'essere, che costituì il principio della filosofia nell'antica Grecia". E ricorda le parole di papa Francesco: "E' l'atteggiamento da avere, perché la vita è un dono che ci dà la possibilità di ricominciare sempre".
"Nei mesi scorsi - scrive Parolin - abbiamo sperimentato quella dimensione dello stupore che assume la forma della compassione in presenza della sofferenza, della fragilità, della precarietà dell'esistenza". Un sentimento che ha mosso infermieri e medici, insegnanti e studenti e che "ha consentito a tanti di ritrovare nei volti e nella presenza dei familiari la forza per affrontare disagi e fatiche".
"Lo stupore è davvero la strada per cogliere i segni del sublime, cioè di quel Mistero che costituisce la radice e il fondamento di tutte le cose". Tuttavia "se tale sguardo non è coltivato, si diventa ciechi davanti all'esistenza: chiusi in sé stessi, si resta attratti dall'effimero e si smette di interrogare la realtà". Durante l'emergenza sanitaria, il Papa durante una Messa a Santa Marta aveva pregato per gli artisti, ricorda Parolin. "Gli artisti - aveva detto quel 7 maggio - ci fanno capire cosa è la bellezza, e senza il bello il Vangelo non si può capire". E nell'esortazione apostolica Evangelii Gaudium il Papa scrive: "Tutte le espressioni di autentica bellezza possono essere riconosciute come un sentiero che aiuta ad incontrarsi con il Signore Gesù".
"Il Papa - conclude Parolin - vi invita perciò a continuare a collaborare con lui nel testimoniare l'esperienza della bellezza di Dio, che si è fatto carne perché i nostri occhi si stupiscano nel vederne il volto e i nostri sguardi trovino in lui la meraviglia di vivere".