L'iniziativa. Martiri: Ac e Cl per la veglia di Pentecoste
Azione Cattolica e Cl aderiscono alla proposta, lanciata nei giorni scorsi dalla Presidenza Cei, di «dedicare, in Italia e in tutte le comunità del mondo che vorranno aderire, la prossima veglia di Pentecoste, sabato 23 maggio 2015, ai martiri nostri contemporanei». L’Azione Cattolica – si legge in una nota dell’associazione – invita «i soci a partecipare alle iniziative che verranno proposte nelle diocesi e nelle parrocchie del Paese. Anche attraverso l'opera del Forum internazionale, siamo vicini ai tanti cristiani, alle tante persone, i cui diritti fondamentali alla vita e alla libertà religiosa sono violati, costruendo e promuovendo percorsi di solidarietà, condivisione e dialogo». Ac «chiede che la libertà religiosa sia fatta oggetto di una maggiore attenzione da parte della comunità internazionale e richiama il dovere di ogni Stato a esercitare la massima vigilanza per prevenire violenze e persecuzioni ai danni di quanti hanno il solo torto di professare la propria fede. Singoli o intere comunità religiose spesso costrette all'emigrazione forzata dai propri Paesi d'origine. All'odium fidei che scatena crudeltà indicibili e che spesso è solo la maschera con cui si nascondono assurdi interessi, sete di potere, grandi macchinazioni e sconvolgimenti del panorama politico ed economico, siamo chiamati a rispondere alzando il livello della civiltà dell'amore, che è educazione e democrazia, giustizia e sviluppo, sconfitta di qualsiasi monopolio culturale».
Comunione e Liberazione si chiede «come si può rimanere indifferenti alle sofferenze dei nostri fratelli cristiani perseguitati in tante parti del mondo». E dunque, «come non raccogliere i ripetuti appelli di papa Francesco? "Ci sono più martiri oggi che nei primi secoli della Chiesa; più martiri! Fratelli e sorelle nostri. Soffrono! Loro portano la fede fino al martirio". Il Santo Padre ci ricorda che siamo di fronte a una nuova sfida, che si manifesta "in autentici attacchi alla libertà religiosa o in nuove situazioni di persecuzione dei cristiani, le quali, in alcuni Paesi, hanno raggiunto livelli allarmanti di odio e di violenza"». «Aderendo all'iniziativa della Chiesa italiana – afferma don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Cl – vogliamo unirci a tutti coloro che sentono le ferite dei martiri di oggi come inferte a se stessi, per mostrare quanto ci sentiamo vicini a questi nostri fratelli che soffrono. Come parte del corpo che è la Chiesa, vorremmo portare anche noi un po' del peso di incomprensione, di intolleranza e di violenza che il mondo che rifiuta Cristo riversa sui nuovi martiri del ventunesimo secolo. Ma proprio dai cristiani perseguitati giungono continue testimonianze di persone che trovano nella fede la ragione adeguata per vivere e per morire. La loro testimonianza risvegli la nostra fede dal torpore e dall'indifferenza». Carron invita dunque «tutte le comunità di Cl presenti in Italia e nel mondo al grande gesto di preghiera del 23 maggio, in unità con tutta la Chiesa, partecipando ai gesti organizzati dalle diocesi».