Il direttore risponde. Manganelli mediatIci. E domande
Caro direttore, la campagna di disinformazione sull’Ici per gli enti ecclesiastici prosegue con sempre maggiore virulenza, sorda a qualunque tentativo di spiegare, dati e cifre alla mano, come stanno realmente le cose. Ho avuto modo di seguirla, caro direttore, nel programma "Coffee break" su La7, di cui lei è stato ospite lunedì mattina. Le faccio i complimenti per aver saputo argomentare con chiarezza, verità e fermezza, senza smarrire la serenità. Le avevano preparato una trappola, mettendola a discutere con interlocutori non solo avversi, ma anche maliziosi e aggressivi, consapevoli che in televisione funziona meglio una frase a effetto, buttata lì magari subito prima della pubblicità, piuttosto che un ragionamento pacato e approfondito. Non parliamo poi della conduzione del programma, tendenziosa e squilibrata, il tutto intervallato dalla messa in onda di "vignette satiriche" al limite del blasfemo. La ringrazio per essere stato un punto fermo di verità in mezzo a tanta disonestà. Grazie anche per l’opera quotidiana di informazione che consente anche a me di argomentare con colleghi, parenti e amici, in un contesto di "informazione" televisiva urlata e interessata che purtroppo non contribuisce a fare chiarezza ma si riduce a essere solo cassa di risonanza per una certa parte politica, radicale e laicista, minoritaria, grazie a Dio, nel Paese, ma che gode di buona stampa e di potenti appoggi nel circuito informativo televisivo. Cordiali saluti.
Ugo Apruzzese, Milano