TESTIMONI DEL VANGELO. Madre Speranza, ancella della Misericordia
La futura madre Speranza nacque infatti a Santomera il 30 settembre 1893, da una famiglia modesta, primogenita di nove figli. Per consentirle di ricevere una buona istruzione fu affidata al parroco, don Manuel Aliaga che viveva con due sorelle, dalle quali imparò anche i mestieri domestici. Vi rimase fino al 15 ottobre 1914 quando rese concreta la scelta di consacrarsi totalmente a Dio. Entrata nell’Ordine delle Figlie del Calvario, a 37 anni avviò la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso di cui nel 1936 aprì la prima Casa italiana a Roma. Spinta dalla chiamata a diffondere il culto dell’Amore misericordioso di Dio, il 15 agosto 1951 fondò il ramo maschile della Congregazione per poi realizzare a Collevalenza il Santuario dell’Amore Misericordioso. Madre Speranza è morta il giorno 8 febbraio 1983 e la sua salma è stata tumulata nella Cripta del Santuario.
Il miracolo che la porterà agli onori degli altari, riguarda la guarigione di un bambino di Vigevano affetto da una gravissima forma di inappetenza e intolleranza alimentare. Oggi il carisma della fondatrice continua nei padri e nelle ancelle della Comunità del Santuario che ieri assieme a tanti pellegrini si sono uniti al rettore padre Ireneo Martin e alla superiora madre Lucia Lisci nella celebrazione solenne dei Vespri, nel canto del Te Deum e nell’omaggio floreale alla tomba della Madre.
Durante un’udienza svoltasi a Roma nel 1981, Giovanni Paolo II si espresse con queste parole nei loro confronti: «Il mondo è assetato, anche senza saperlo, della Misericordia divina e in questo mondo voi siete chiamati a porgere quest’acqua prodigiosa e risanatrice dell’anima e del corpo».