Chiesa

Gaeta. I passionisti lasciano il Santuario della Madonna della Civita

Redazione Catholica venerdì 20 settembre 2024

Una veduta del Santuario della Madonna della Cività

Per motivi numerici, di età e salute dopo 40 anni i passionisti, domenica 29 settembre 2024, lasciano il Santuario della Civita continuando, tuttavia, a lavorare apostolicamente nella arcidiocesi di Gaeta nel convento cittadino di Itri, nella predicazione, nelle parrocchie e nei vari servizi pastorali.
Per domenica 22 settembre è previsto il saluto del superiore provinciale dei Passionisti d'Italia, Francia e Portogallo, padre Giuseppe Adobati che presiederà la concelebrazione eucaristica delle 10,30 nella Chiesa del Santuario. Occasione per ringraziare questa Chiesa particolare di Gaeta (elevata ad arcidiocesi dal beato Pio IX dopo il suo soggiorno nella città, allora sotto il Regno delle Due Sicilie, nel 1848) per la fiducia accordata ai religiosi passionisti, figli della spiritualità di san Paolo della Croce in questo quarantennio. Venerdì, 27 settembre 2024,alle 11 l'arcivescovo di Gaeta, Luigi Vari, presiederà la concelebrazione eucaristica con tutti gli otto sacerdoti passionisti impegnati al Santuario della Civita in questo ultimo anno.
Occasione per l'arcivescovo per ringraziare i Passionisti che in 40 anni hanno riportato in auge il santuario della Civita con tante iniziative e soprattutto sacrifici. Come è noto sarà don Adriano Di Gesù, attuale rettore del santuario della Madonna del Colle in Lenola, e don Massimo Girondino, rispettivamente, come Rettore e vicario ad assicurare il servizio pastorale alla Civita dal 30 settembre 2024.
Nel corso di 40 anni di servizio pastorale sono stati un centinaio i Passionisti della ex provincia religiosa dell'Addolorata, (Basso Lazio e Campania), che hanno svolto il loro ministero, anche occasionalmente, in questo luogo di preghiera solitudine e contemplazione che è il Santuario della Civita.
Dall'arcivescovo Luigi Maria Carli, passando per i suoi successori Vincenzo Farano, Pierluigi Mazzoni, il benedettino sublacense cassinese Bernardo Fabio D'Onorio, fino all'attuale pastore Luigi Vari la collaborazione tra passionisti e diocesi è stata davvero esemplare e produttiva di bene. La carenza di vocazioni l'età avanzata dei religiosi e la salute precaria hanno suggerito alla curia dei passionisti a lasciare il Santuario. Tra i momenti più singolari vissuti da questo luogo di culto, affidato ai religiosi passionisti, vi fu la visita del papa san Giovanni Paolo II il 25 giugno 1989 con i malati e i pellegrini.