Chiesa

FEDE. Marcia Macerata-Loreto, pellegrini capaci di illuminare la notte

Carlo Cammoranesi venerdì 10 giugno 2011
Un cammino di otto ore, attraverso 28 chilometri dell’hinterland marchigiano, da Macerata a Loreto, durante la notte. Saranno anche quest’anno circa 80mila i partecipanti al pellegrinaggio Macerata-Loreto che partirà domani dallo stadio Helvia Recina di Macerata dopo la Messa delle 20.30 celebrata dall’arcivescovo Jean-Louis Bruguès, segretario della Congregazione per l’educazione cattolica. Ieri mattina, nella sala consiliare del Comune di Macerata è stata infatti presentata ufficialmente la 33ª edizione di un evento che ogni anno coinvolge migliaia e migliaia di giovani, provenienti da tutta Italia, da Belluno a Catania, da Rovigo a Lecce, da Firenze a Caserta. Macerata è pronta ad ospitare questo pellegrinaggio, come ha ricordato il sindaco Romano Carancini, nella consapevolezza di un gesto che tocca nel cuore ogni persona. «Perché in questo cammino – sono parole di Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia – si realizza un miracolo, sintetizzato nell’equazione che quante più energie fisiche si spendono tante più energie spirituali si rigenerano, in un cammino notturno che è lo spiraglio di una luce vera». Lo stesso Giuliodori ha raccontato l’incontro con il Papa di mercoledì scorso quando in piazza San Pietro, al termine dell’udienza generale, è stata benedetta la Fiaccola della pace, portata in mano da un giovane tedoforo, alla presenza di Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica ed ideatore del pellegrinaggio. Quella fiaccola che ora sta camminando, in un’agile staffetta tra gli atleti, verso l’Umbria per poi raggiungere lo stadio di Macerata prima dell’Eucaristia, domani sera. Sulla scia di quanto detto dal vescovo Giuliodori e sullo sfondo del decennio appena iniziato e dedicato dalla Cei al tema dell’educazione, la presidente del Comitato pellegrinaggio Paola Olivelli ha rimarcato il forte legame di questo evento con i grandi appuntamenti della Chiesa, a partire da quelli più vicini della Gmg di Madrid di agosto e del Congresso eucaristico nazionale di settembre ad Ancona. È stato poi ricordato il titolo del pellegrinaggio che ormai da diversi anni campeggia sulle locandine e sui manifesti: «Il vero protagonista della storia è il mendicante» – ha detto la Olivelli – partendo dall’intervento di don Luigi Giussani durante l’incontro dei movimenti a Roma con il Papa nel 1998: «Cristo mendicante del cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo mendicante di Cristo, perché l’uomo non può cercare Cristo se non è Lui per primo a cercarlo». Toccante l’intervento del responsabile della logistica Massimo Orselli che ha raccontato l’impegno costante dei numerosi volontari nel lavoro di preparazione di questi giorni, «portando nel cuore la memoria di Valentino Damiani (il responsabile storico della scenografia dello stadio, scomparso recentemente ndr ) che ci accompagna ancora adesso». E a sostenere l’immenso popolo della Macerata-Loreto ci sarà anche la figura di Giovanni Paolo II, la cui memoria sarà tenuta viva da un video di qualche minuto trasmesso allo stadio con i momenti più significativi della visita di papa Wojtyla il 19 giugno 1993 nella 16ª edizione, mentre durante la notte il beato Giovanni Paolo II verrà invocato nelle litanie dei santi. Tra le testimonianze quella di Mario Dupuis, fondatore e presidente della struttura «Ca’ Edimar» di Padova, centro finalizzato all’accoglienza e all’educazione di giovani in difficoltà e del 34enne attore e regista Fabio Salvatore, alle prese da oltre 13 anni con una terribile malattia. Anche lui in cammino verso la Santa Casa di Loreto con una domanda di speranza. Il vescovo Giuliodori: in questo cammino si realizza un miracolo. Più si spendono energie fisiche nel percorso, più si rigenerano quelle spirituali La conferenza stampa di presentazione del pellegrinaggio