Edizione 39. Macerata-Loreto, 100mila in pellegrinaggio a piedi
Conferenza stampa di presentazione della nuova edizione della Macerata-Loreto
Sarà il cardinale Kevin Farrell, Prefetto del nuovo Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, a celebrare la Messa del pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto che avrà luogo domani. La partenza, come tutti gli anni, è prevista dallo stadio "Helvia Recina" di Macerata attorno alle 21.30 e, dopo un cammino di quasi 30 chilometri, si raggiungerà all’alba di domenica 11 la Santa Casa di Loreto. La presentazione della 39ª edizione è avvenuta presso la sala Castiglioni della biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata alla presenza del vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, Nazzareno Marconi, del vescovo emerito di Fabriano-Matelica Giancarlo Vecerrica, del sindaco di Macerata Romano Carancini e del presidente del Comitato Pellegrinaggio Ermanno Calzolaio.
Il collegamento con la Gmg del 2019
Oltre a numerosi fedeli (si annunciano circa 100mila pellegrini) provenienti da ogni parte d’Italia, sono in arrivo presenze dalla Svizzera (Lugano), Germania (Berlino), Angola, Ghana, mentre ha assicurato la sua presenza l’arcivescovo di Panama José Domingo UIloa Mendieta, tenendo conto che nel gennaio 2019 proprio nella terra centroamericana si svolgerà la Giornata mondiale della gioventù a livello internazionale. Dalla Colombia ha scritto il vescovo di Zipaquirà, Hector Cubillos che celebrerà una funzione religiosa alla stessa ora del pellegrinaggio, mentre dal Brasile il vescovo di Camacari di Bahia, Giancarlo Petrini si unirà in preghiera ai partecipanti alla Macerata-Loreto. Un messaggio di respiro "continentale" è giunto dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che ha ribadito come sia «impressionante assistere allo spettacolo di questa folla di persone provenienti da tutta Europa che si riunisce per pregare, contemplare, trovare la speranza o rafforzare le proprie convinzioni».
da Fatima è giunto un messaggio audio-video di saluto del vescovo di Leiria-Fatima Antonio Marto per i 100 anni delle apparizioni di Maria che verrà trasmesso per mettere ancora più in comunione questo spicchio di terra portoghese con la Santa Casa di Loreto. È prevista anche una testimonianza all’inizio del cammino, ovvero quando il serpentone umano sul fare della notte si dirigerà verso l’hinterland delle campagne marchigiane, con le parole del vescovo di Rieti, Domenico Pompili, che racconterà il dramma dei terremotati del sisma dell'agosto 2016. Anche quest’anno il Papa ha garantito la sua vicinanza e per il quinto anno consecutivo farà sentire la sua voce con una telefonata in diretta dallo stadio prima della partenza.
Imponente organizzazione
Quest’anno si conterà sulla presenza di oltre 3.000 volontari per garantire il buon andamento dei numerosi servizi. A cominciare dalla segreteria che vede all’opera ben 300 persone, mentre per il servizio accoglienza è stata toccata quota 800, con giovani provenienti, oltre che dalle Marche, anche da Abruzzo, Emilia-Romagna e Lombardia. Più di 100 persone impiegate nel coro, 150 nel servizio liturgico (con circa 20.000 ostie da utilizzare), oltre 30 per l’accoglienza autorità ed ospiti, 140 per l’allestimento stadio, 30 per l’ufficio stampa, ben 500 volontari tra personale medico e paramedico (tra cui 50 medici), con l’impiego di 30 ambulanze e la presenza di quattro postazioni mediche avanzate, dieci punti di primo intervento e quindici postazioni mobili; in più sono 40 i pulmini del servizio accoglienza mobile messi a disposizione da volontari privati, con l’aggiunta di 11 pullman di linea.
Marconi: non restiamo fermi
«È una sfida cui non possiamo sottrarci – ha ricordato il vescovo Nazzareno Marconi – e noi dobbiamo essere all’altezza di quello che il pellegrinaggio ci insegna, ovvero una vita cristiana in cammino. Il Papa lo ricorda sempre che è meglio farsi male andando avanti piuttosto che rimanere fermi. Eppoi è importante capire dove si va e noi qui andiamo a casa, da Maria, perché una casa ce l’abbiamo». Il fondatore del pellegrinaggio monsignor Giancarlo Vecerrica ha usato due espressioni per sottolineare la portata di questo evento: gratitudine ed amore. Gratitudine per un cammino che ogni anno coinvolge qualcosa come 3.000 volontari distribuiti nei vari servizi ed amore «perché il cristianesimo è annuncio della verità di amore che si fa carne in una compagnia umana e che uno sperimenta in questo cammino di notte». Un fatto che si impone, non solo per i numeri, ma anche per il senso di una ricerca e di un bisogno che accompagna ogni pellegrino nella domanda che è il tema di quest’anno "Mi ami tu?".