Lutto. Morto il cardinale Lehmann. Il Papa: pastore aperto alle sfide del tempo
Il cardinale Lehmann in una foto Ansa del 2009
E' morto domenica 11 marzo a Magonza, in seguito alle conseguenze un grave ictus cerebrale che lo aveva colpito lo scorso mese di settembre, il cardinale Karl Lehmann, che fu vescovo di Magonza dal 1983 al 2016 e presidente della Conferenza episcopale tedesca dal 1987 al 2008. Negli ultimi tempi le sue condizioni di salute si erano aggravate e l'attuale vescovo di Magonza, monsignor Peter Kohlgraf, aveva chiesto di pregare per lui. Proprio a monsignor Kohlgraf, ha scritto ieri un messaggio di cordoglio papa Francesco, parlando di Lehmann come di un teologo e vescovo che ha avuto sempre a cuore “l’apertura alle domande e alle sfide del tempo”, cercando “ciò che unisce oltre i confini delle confessioni, convinzioni e Stati”. Il Pontefice scrive di aver appreso con dolore la notizia della scomparsa del cardinale che aveva quasi 82 anni, essendo nato a Sigmaringen il 16 maggio 1936, e assicura la sua preghiera per il defunto, chiamato a sé dal Signore “dopo grave malattia e sofferenza”.
Papa Bergoglio, tra l'altro fu nominato cardinale da Giovanni Paolo II nel febbraio del 2001, proprio insieme a Lehmann e a Walter Kasper. E ricorda che “nella sua lunga attività come teologo e Vescovo, nonché da Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, ha contribuito a plasmare la vita della Chiesa e della società”. Nel messaggio Francesco ricorda inoltre che il vescovo emerito di Magonza "sempre ha avuto a cuore l’apertura alle domande e alle sfide del tempo e di offrire risposte e orientamenti a partire dal messaggio di Cristo, per accompagnare le persone lungo il loro cammino”. Perciò il Pontefice implora Gesù, il Buon Pastore, perché “doni al suo servo fedele il compimento e la pienezza della vita nel suo regno celeste”.
Ordinato sacerdote il 10 ottobre 1963 per l'arcidiocesi di Friburgo, Lehmann aveva completato la sua solida formazione teologica sia alla Gregoriana che in Germania. Dal 1964 al 1967 è stato assistente del gesuita Karl Rahner, presso la facoltà di filosofia della Ludwig Maximilians-Universität di Monaco. Nel 1968 insegnò dogmatica nella facoltà di Teologia cattolica presso l'Università Johann Gutenberg a Magonza e dal 1971 al 1983 insegnò dogmatica e teologia ecumenica alla facoltà di teologia cattolica della Albert Ludwigs-Universität di Friburgo.
E' stato a più riprese anche membro della Commissione teologica internazionale. Il 21 giugno Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Magonza e il 2 ottobre di quell'anno viene ordinato vescovo, scegliendo come motto "State saldi nella fede". Impegnato fortemente sulle frontiere dell'ecumenismo, aveva legato il suo nome anche alla ricerca sui temi etici, specie in un periodo in cui era forte il dibattito in Germania sul fatto che i consultori cattolici potessero o meno il certificato richiesto per ricorrere all'aborto in una struttura pubblica. Secondo molti osservatori, la sua linea era più possibilista rispetto a quella di Giovanni Paolo II che poi prevalse.