L’ invito all’unità di tutti i cristiani e la lotta contro lo sparlare che è «sporcare l’altro». Sono i due fili conduttori della riflessione di papa Francesco nell’omelia di ieri mattina nella Messa in Santa Marta. Il primo punto è stato l’invito all’unità, sottolineando che Gesù prima di morire prega proprio perché i cristiani «siano una cosa sola» come lui e il Padre». Invece a volte «i cristiani si fanno la guerra fra di loro» e questo - sottolinea il Papa - dimostra che lì «non c’è testimonianza». Una unità che neppure c’è nel festeggiare la Pasqua, ricorda Francesco con rammarico. «Anche oggi! E il mondo vede che siamo divisi e dice: 'Ma che si mettano d’accordo loro, poi vediamo… Come, Gesù è Risorto ed è vivo e questi – i suoi discepoli – non si mettono d’accordo?'». E dopo aver invocato l’unità dei cristiana, il Papa ha proseguito la sua riflessione mettendo in guardia dallo sparlare, dal «seminare zizzania». «La lingua – osserva il Papa – è capace di distruggere una famiglia, una comunità, una società; di seminare odio e guerre». Invece di cercare una chiarificazione «è più comodo sparlare» e distruggere «la fama dell’altro ». Ecco quindi l’invito finale: «Chiediamo la grazia dell’unità per tutti i cristiani, la grande grazia e la piccola grazia di ogni giorno per le nostre comunità, le nostre famiglie; e la grazia di mettere il morso alla lingua».
(E.Le.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Santa Marta