Riti. Lavanda dei piedi: potranno essere scelte anche le donne
Papa Francesco ha disposto la modifica delle regole che disciplinano liturgicamente il tradizionale rito della "lavanda dei piedi", nella messa "in Coena Domini" del Giovedì Santo, prevedendo che per ricevere la lavanda dei piedi - che ricorda il gesto fatto da Gesù la sera dell'Ultima cena con gli apostoli - non debbano più essere scelti solo uomini o ragazzi, ma che "i pastori della Chiesa possano scegliere i partecipanti al rito tra tutti i membri del Popolo di Dio", quindi anche donne o ragazze. Il Papa, che quando ha celebrato personalmente il rito della "lavanda dei piedi", sia prima a Bueons Aires sia poi a Roma, in luoghi come carceri (ad esempio a Rebibbia) o case di accoglienza, ha scelto anche donne o ragazze per la "lavanda dei piedi", ha scritto al proposito una lettera, datata 20 dicembre 2014, al cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, cui ora è seguito il decreto di quest'ultimo che riforma le relative "rubriche" nel messale della messa "in Coena Domini". In queste finora si parlava solo della possibile scelta di "dodici uomini", conformemente a quelli che erano gli apostoli.Nella lettera, a proposito del rito della "lavanda dei piedi", Bergoglio esprime "l'intento di migliorarne le modalità di attuazione, affinché esprimano pienamente il significato del gesto compiuto da Gesù nel Cenacolo, il suo donarsi 'fino alla fine' per la salvezza del mondo, la sua carità senza confini".
Quindi, "dopo attenta ponderazione, sono giunto alla deliberazione - scrive - di apportare un cambiamento nelle rubriche del Messale Romano". "Dispongo pertanto - prosegue il Papa - che venga modificata la rubrica secondo la quale le persone prescelte per ricevere la Lavanda dei piedi debbano essere uomini o ragazzi, in modo tale che da ora in poi i Pastori della Chiesa possano scegliere i partecipanti al rito tra tutti i membri del Popolo di Dio. Si raccomandi inoltre cheai prescelti venga fornita un'adeguata spiegazione del significato del rito stesso".Nel decreto che riforma il rito, il cardinale Sarah indica ora che "i pastori possano scegliere un gruppetto di fedeli che rappresenti la varietà e l'unità di ogni porzione del popolo di Dio". "Tale gruppetto - aggiunge - può constare di uomini e donne, e convenientemente di giovani e anziani, sani e malati, chierici, consacrati, laici". Anche il numero, quindi, non dovrà essere più obbligatoriamente di 12, ma "un gruppetto". "Si vuole esprimere così - ha commentato con i giornalisti il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi - che il significato fondamentale del gesto è quello dell'amore di Dio per tutti e 'fino alla fine'. E si è deciso che questo debba prevalere rispetto all'aderenza storica al ricordo dei dodici apostoli". "Per il Papa - ha detto ancora Lombardi - il rito ha un grande significato, come dimostra il rilievo che gli dà ogni anno celebrando la messa 'in Coena Domini' in luoghi di disagio e sofferenza".Oggi del decreto firmato dal card. Sarah vengono informate le Conferenze episcopali perché ne diano ricezione e applicazione.Lombardi ha anche spiegato che il tempo passato dalla lettera del Papa (dicembre 2014) all'emanazione del decreto è dovuto al fatto che "questi processi liturgici sono sempre molto lunghi", richiedendo tra l'altro le nuove edizioni dei messali.