La storia. «Io povero, cacciato dal sagrato. Risorto grazie alla Chiesa e ai giovani»
Yannick, il povero di Marsiglia che dialogherà con il Papa
Non ha paura di definirsi povero. «Perché lo sono, come tanti qui a Marsiglia», spiega Yannick. La maglietta larga dice che qualcuno gliel’ha regalata anche se non è della sua taglia. Sulla sua pelle ha vissuto una Chiesa dai due volti: quella che accoglie e gli ha riaccesso nell’anima la luce della speranza; e quella del formalismo e del Levita che, come narra la parabola del Samaritano, non si ferma di fronte a chi è nel bisogno. Yannick assicura che lo racconterà domani mattina a papa Francesco. Perché lui è uno degli ultimi che il Pontefice incontrerà nell’appuntamento privato ospitato dalla casa delle Missionarie della carità, prima di concludere gli “Incontri del Mediterraneo” con i vescovi e i giovani del bacino e presiedere la Messa allo stadio “Vélodrome”. «Dirò al Papa che la Chiesa deve essere sempre dalla parte di quanti sono in difficoltà», spiega. Poi riprende fiato. «A me è successo anche di essere mandato via dagli uomini di Chiesa». Una pausa. «Dormivo per strada. E una volta mi sono messo con le coperte e i giornali sul sagrato di una chiesa vicino al portone. Volevo passarci la notte al riparo. Dall’interno è uscito qualcuno e mi ha cacciato dicendo che non ero degno di stare lì».
È ancora amareggiato Yannick, ma sa anche che c’è ben altro all’ombra del campanile. «Se adesso ho una nuova famiglia, lo devo a Maison Bernadette», si commuove Yannick. È il presidio che declina il Vangelo della fraternità in uno dei quartieri a nord di Marsiglia, quello di “Les Lauriers”, dove la ghettizzazione, la povertà, lo spaccio della droga segnano il quotidiano di migliaia di immigrati lasciati ai margini. La palazzina dell’associazione ispirata alla grotta di Massabielle di Lourdes si perde fra casermoni dove in ciascuno arrivano ad abitare fino a duemila “invisibili”. E ai piedi dei Pirenei Yannick è nato. «Ho vissuto per anni sui marciapiedi». Senza nulla. Ora è uno dei “risorti” grazie al gruppo di giovani cattolici impegnati nelle periferie della città. «Ho un piccolo appartamento. Faccio qualche ora di lavoro in un bar». E il resto del tempo lo dedica a Maison Bernadette. «Restituisco ciò che ho ricevuto», sorride.
Il direttore della Casa Bernadette, Gonzague De Fombelle, durante un'iniziativa nei quartieri più pericolosi di Marsiglia - Gambassi
«Facci essere poveri fra i poveri: è ciò che chiediamo ogni giorno nella preghiera», spiega il direttore della Casa, Gonzague De Fombelle, 49 anni, che accompagnerà Yannick dal Papa insieme con una donna islamica aiutata dalla struttura. «Qui la maggioranza è musulmana. Spesso i genitori dei bambini che vengono da noi non parlano neppure il francese. Ma tutti sanno che siamo cristiani e ci dicono che siamo uniti da Dio». La fede come terreno d’incontro. «Adoro Marsiglia – conclude Yannick – proprio per questa presenza di religioni diverse. È così bello condividere ciò che siamo».