Sesta edizione. A Porto Rico i missionari d’America
La Messa di apertura del Congresso
Da martedì si sta svolgendo a Ponce, nell’isola caraibica di Porto Rico, il sesto Congresso Americano Missionario (Cam). Sono 1.300 i delegati provenienti da tutta America, dal Canada alla Terra del Fuoco, per parlare del presente e del futuro missionario del continente attorno al tema: “Con la forza dello Spirito, testimoni di Cristo”. Il cardinale Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo emerito di Caracas, ha celebrato l’Eucaristia di apertura dove si è letto il messaggio che papa Francesco ha inviato, nel quale esprime vicinanza e incoraggiamento. E la prassi missionaria del Pontefice, con le varie proposte di Chiesa in uscita, è stata costantemente ricordata durante il congresso.
Dopo l’apertura nell’auditorium Juan Pachín Vicéns a Ponce i lavori sono poi proseguiti negli ampi spazi della vicina Pontificia Università Cattolica, con la relazione iniziale dell’arcivescovo di Caracas. «Il Vangelo non arriva nello zaino del missionario», ha affermato il porporato salesiano, «arriva prima, con lo Spirito, forza che scombina i nostri piani spesso accomodanti, che ci spinge dall’autoreferenzialità alle strade del mondo». «Calle! Calle! Calle!», cioè strada,strada, strada è uno degli slogan più scanditi nel Palazzetto dell’Università Cattolica di Ponce dove si radunano i delegati, per dire che l’evangelizzazione si fa tra la gente, a contatto con la realtà di tutti i giorni. Al Congresso sono presenti delegazioni di tutti i Paesi americani tranne quelle di Nicaragua e Haiti, chiaro segnale di una situazione politica molto delicata e di una Chiesa sotto tiro. Il Congresso, organizzato dalle Pontificie Opere Missionarie Continentali – il sesto da quando abbraccia l’intero continente, il decimo se si contano anche i precedenti solo riferiti all’America Latina – offre spaccato della dimensione missionaria americana. Si respira entusiasmo, una Chiesa viva, gioiosa, giovane, «ancora troppo poco missionaria ad gentes» è stato ribadito più volte. È tempo di andare, anche se i missionari ad gentes, ovvero in altri contesti da quelli di origine, sono cresciuti notevolmente in questo ultimo decennio e la pandemia ne ha solo rallentato il flusso. Per loro ha parlato Ana Ivelisse Rodríguez Ruiz della Comunità di Villaregia, portoricana di origine, missionaria in Burkina Faso con esperienze anche in Perù e in Italia. Presente alle giornate di Porto Rico l’arcivescovo Emilio Nappa, presidente delle Pom, che ha ringraziato per l’enorme lavoro fatto dalle direzioni generali delle Pom dei singoli paesi (900 solo i volontari presenti nelle giornate di Porto Rico) e dal coordinamento continentale e ha ricordato il messaggio di papa Francesco per Giornata missionaria mondiale appena vissuta: «La missione è movimento, implica sempre un mettersi in moto». «A volte – ha sottolineato Nappa – si può girare il mondo intero rimanendo sempre chiusi in se stessi. Altre volte, invece, pur rimanendo nello stesso luogo ci si apre a condividere le ansie e le gioie di un’umanità sconosciuta e sconfinata. Anche la nostra Chiesa, qui in America, è chiamata a mettersi in movimento per essere autenticamente missionaria». La Chiesa italiana è rappresentata dal vescovo Michele Autuoro, presidente della Commissione episcopale per l’evangelizzazione e la cooperazione dei popoli, da don Valerio Bersano e don Marco Testa di Missio. Afferma Autuoro: «Qui al Cam di Porto Rico si respira entusiasmo: ci sono tanti laici e laiche, tanti giovani che desiderano condividere l’esperienza di Chiesa e lasciarsi appassionare dal dono dello Spirito Santo per annunciare il Vangelo. Come Chiesa italiana è importante esserci pensando anche all’evangelizzazione partita dalle nostre terre e arrivata su queste terre americane. Forse questi incontri sono anche in parte frutto del lavoro di tanti e tante missionarie. Noi oggi in Europa, in Italia, dovremmo farci contagiare dall’entusiasmo di queste Chiese per trovare strade nuove per l’evangelizzazione». Presenti al Cam di Porto Rico anche non pochi missionari italiani che lavorano in America Latina: Paolo Andriolli, saveriano, vescovo ausiliare a Belem (Brasile), don Giuseppe Spiga, fidei donum in Brasile, padre Stefano Raschietti, saveriano in Brasile, Daniela Andrisano, fidei donum di Treviso in Ecuador, Rita Usai della comunità di Villaregia a Portorico, unica presenza missionaria italiana sull’isola.