Chiesa

Diario dal Sinodo. Imparare ad ascoltarci davvero fa bene alla Chiesa. E a noi

Antonello Mura* sabato 5 ottobre 2024

Una veduta d'insieme dei lavori del Sinodo in Aula Paolo VI, in Vaticano

Questo “Diario” settimanale dall’assemblea sinodale 2024 è il seguito ideale delle “Cartoline dal Sinodo” che monsignor Mura, da buon giornalista, ha scritto per Avvenire un anno fa, a cadenza quotidiana. Quelle testimonianze dal Sinodo 2023 sono ora raccolte in “Cartoline dal Sinodo. Raccontando su Avvenire l’esperienza vissuta alla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi - Prima sessione (ottobre 2023)” (OasiApp editore, 64 pagine, 5 euro), con prefazione del cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, e presentazione del direttore di Avvenire, Marco Girardo.

Un diario settimanale per raccontare parole e gesti dell’esperienza sinodale. Scrivere – grazie ad Avvenire – sul Sinodo dei vescovi spero possa aiutare a leggerne i giorni di grazia e a condividerne attese e traguardi, facendo emergere la bellezza di una Chiesa che si ritrova a pregare e a riflettere. L’inizio, col ritiro spirituale. Fino al 2 ottobre, giorno di apertura del Sinodo, in un clima di preghiera, abbiamo alternato meditazioni, silenzi e gruppi di condivisione, privilegiando la conversione nello Spirito, un metodo che tanto bene sta facendo a coloro che, grazie al cammino sinodale, l’hanno assunto come criterio ecclesiale per incontrarsi e dialogare.

Ascoltarsi, imparare reciprocamente a farlo, non è mai stata un’operazione semplice, neanche nella Chiesa, e non bisogna mai dare per scontato che si è preparati. Disponendo la valigia per questo mese a Roma, oltre a prendere la Bibbia personale, l’Istrumentum laboris e i fogli informativi, veniva in mente – quasi come un carico di memoria da imbarcare – la positiva esperienza di ascolto e di condivisione vissuta l’anno scorso, come anche le fatiche di accettare e di accettarsi quando, spontaneamente, prevaleva il desiderio immediato di inserirsi nel dialogo senza aspettare che l’altro finisse, sempre “naturalmente” per spiegare e spiegarsi!

Positività e difficoltà hanno convissuto perché siamo, contemporaneamente, incorreggibili e perfezionabili. Ed è per questo che il cammino sinodale è sempre una scuola da frequentare, anche per credere davvero che lo Spirito Santo anima e guida la Chiesa, non le nostre opinioni. Il diario intende raccontare il viaggio sinodale che la Chiesa sta compiendo. Reincontrarsi, dopo l’esperienza dell’ottobre scorso, è come rinnovare l’impegno a percorrere idealmente i continenti dove la Chiesa continua ad annunciare, celebrare e operare a nome del Vangelo. Una Chiesa per questo realmente cattolica, universale.

Volti e storie si mescolano insieme con simpatia, con il compito – direi di fede – di ascoltarsi per dialogare, accogliendo il dono della diversità ma senza per questo dividersi. È stato coinvolgente, al termine del ritiro spirituale, celebrare la sera del 1* ottobre una liturgia della riconciliazione, presieduta da papa Francesco nella Basilica di San Pietro: un abbraccio collettivo di riconciliazione, esemplare atteggiamento per essere e vivere la Chiesa. Camminare da riconciliati rende sempre il cammino della Chiesa agevole e autentico, mentre ogni peccato – non riconosciuto o non perdonato – lo rallenta, rendendolo claudicante e incerto.

Quando abbiamo ascoltato le persone che hanno testimoniato di aver subìto il peccato degli abusi, della guerra e quello dell’indifferenza di fronte al dramma delle migrazioni, abbiamo fatto esperienza, ancora una volta, di mettere insieme la misericordia e la verità. Un allenamento da non perdere, in vista di una riconciliazione che abbracci davvero popoli e individui, a nome di una Chiesa amante dell’umanità.

* Vescovo di Lanusei e Nuoro, presidente della Conferenza episcopale sarda, padre sinodale