In Argentina, valente musicista. A Cremona, anche membro dell'Associazione latinoamericana. A Crema, tenore solista della Misa Criolla con il coro Costanzo Porta. Si emoziona, Maximiliano Bagnos, quando gli chiedi se il cardinale Jorge Bergoglio amava queste note. Il pensiero corre alla sua terra. Alla sorella. E all'esperienza che questa condivise 10 anni fa. Più volte raccontata, fissata indelebile nella memoria. Sen Nicolas de Los Arroyos, provincia di Buenos Aires, 25 settembre 2003: lì, nel santuario mariano in festa per l'anniversario dell'apparizione, i cattolici d'Argentina vollero celebrare il 40esimo della Misa Criolla. Staordinaria la devozione dei fedeli, toccante l'esecuzione musicale. Si fece una registrazione. Prendi in mano il dvd, oggi, e subito ti balza all'occhio quella che già allora suonava come una chicca: il “testimonio especial del cardenal Bergoglio”. Insomma, la sua testimonianza straordinaria. “In quell'occasione – ricorda Bagnos – mia sorella rimase molto colpita da quanto disse il cardinale. Esordì ricordando i grandi canti sacri che nacquero molti secoli fa: il gregoriano, la polifonia...e sottolineò come ogni popolo, per celebrare la Messa, diede il meglio di sé creando vere e proprie opere d'arte in musica. Poi parlò della Misa Criolla: la definì canto di Dio che nasce dalla nostra cultura, capolavoro con generi e ritmi musicali propri del nostro paese”. Il cantante argentino se lo ricorda bene, il finale di quell'intervento: “L'arcivescovo si augurò che l'ascolto di quelle note potesse avvicinarci di più al Signore. Ma non solo. Anche ai nostri fratelli. E non in un momento qualsiasi: durante la celebrazione eucaristica. Il contesto nel quale quel canto trova il suo naturale spazio”.