La monaca. «La folla di giovani alla Gmg ci ha mostrato che la Chiesa è del Signore»
Suore alla Gmg di Lisbona
Da molto tempo ormai stiamo partecipando con la preghiera, secondo l’invito di papa Francesco, alla realizzazione della Giornata mondiale della gioventù di Lisbona. Le notizie che ci giungono superano di gran lunga ogni aspettativa e confermano, ancora una volta, che la Chiesa è del Signore. Lui sa come portarla avanti e riaccende nei cuori, soprattutto dei giovani, il desiderio di accogliere l’annuncio del Vangelo di Gesù con l’entusiasmo della loro età. Tutto questo accresce in noi lo slancio di «alzarci e andare in fretta», come Maria verso Elisabetta, per raggiungere il luogo in cui siamo chiamate – sette volte al giorno – a innalzare a Dio la nostra preghiera, che può e deve farsi voce di ogni creatura, per condividere le aspirazioni della nostra umanità che ha tanto bisogno di ritrovare la forza e la speranza per poter ancora credere nell’amore, che solo è capace di vincere ogni indifferenza.
La sorella più giovane della Comunità ha piantato in un vaso tre semi di calicantus. Ha dovuto aspettare qualche tempo ma ora stanno crescendo.
Ne sono nati dei virgulti alti, buffi e un po’ goffi, ancora sormontati dal rivestimento esterno del seme. Ci sono sembrati una sorta di parabola evangelica, capace di illustrare che proprio quando sembra che tutto sia morto, la vita – che è Cristo stesso – ritrova lo slancio per bucare la dura crosta della terra e produrre vita nuova, per tutti.
Come non vedervi un presagio di rinnovamento per tutta la Chiesa e l’umanità intera? Questo aiuta anche noi a ritrovare il desiderio di donare con intensità la nostra vita, giorno dopo giorno, nella certezza che la preghiera a cui siamo chiamate possa contribuire a schiudere squarci di luce nelle tenebre di chi non si accorge di quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri e raggiunga ogni fratello aprendo il suo cuore a nuovi orizzonti di speranza.
Abbiamo tanto a cuore proprio i giovani, perché sono loro le speranze dell’umanità. Quando il Figlio dell’uomo tornerà potrà così ritrovare ancora fede sulla terra.
Abbadessa del monastero Mater Ecclesiae dell’Isola di San Giulio (Orta, Novara)
(Dallo Speciale Gmg della Stampa diocesana Novarese)