L'album. I viaggi del Papa, la Gmg, il Sinodo: il 2023 della Chiesa
Papa Francesco in Mongolia
Dall’Africa fino alla Mongolia, iI viaggi di papa Francesco
Nonostante gli acciacchi Papa Francesco nel 2023 ha compiuto un numero importantedi viaggi apostolici. È stato in Africa a cavallo tra gennaio efebbraio, in Ungheria ad aprile, ad agosto a Lisbona per la Gmg, inMongolia tra agosto e settembre, a Marsiglia a fine settembre per gliincontri del Mediterraneo. A inizio dicembre era anche pronto a partire per partecipare alla Cop28 di Dubai, ma una infiammazione polmonare lo ha bloccato a Roma. Particolarmente significativo il viaggio nella lontana Mongolia, un Paese ricco di storia che conta appena 1.500 cattolici, guidati dal più giovane cardinale della Chiesa, ilmissionario italiano Giorgio Marengo. Ma alla messa celebrata nellacapitale Ulan Bator erano in 2000. Ai fedeli locali infatti si sono aggiunti quelli provenienti dalla vicina Cina. E alla fine della celebrazione, abbracciando il vescovo emerito di Hong Kong, il cardinale Tong, e il nuovo vescovo Chow (che ha ricevuto la porpora pochesettimane dopo), il Papa ha inviato «un caloroso saluto al nobile popolo cinese», chiedendo ai cattolici cinesi «di essere buoni cristiani e buoni cittadini». (Gianni Cardinale)
In missione dai grandi del mondo. L’«offensiva» di pace del cardinale Zuppi
Obbiettivo la pace in Ucraina. Il cardinale Matteo Zuppi, inviato di papa Francesco, entra alla Casa Bianca per il colloquio con il presidente americano Joe Biden - Ansa
«Sostenere iniziative umanitarie» e «cercare percorsi che possano condurre ad una pace giusta». Sono le finalità della missione che il Papa ha affidato nel maggio scorso al cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, in relazione alla sanguinosa guerra russo-ucraina. Il porporato non è nuovo a simili incarichi. Già a suo tempo, da “semplice” sacerdote, era stato tra gli artefici della pace in Mozambico. Zuppi ha articolato finora la sua missione in 4 tappe. È stato a Kiev il 5 e 6 giugno, incontrando tra gli altri il presidente Zelensky, a Mosca il 28 e 29 giugno, senza vedere Putin ma confrontandosi con alcuni suoi stretti collaboratori – soprattutto al fine di facilitare il rientro in patria dei bimbi ucraini sottratti ai loro genitori – e poi a Washington il 17 e 19 luglio. Alla Casa Bianca ha incontrato il presidente Biden, ricevendo la sua piena disponibilità a sostenere iniziative proprio in favore dei piccoli, in particolare quelli ucraini trasferiti con la forza in Russia, il cui rientro a casa è tra le priorità della missione. Infine, dal 12 al 15 settembre è stato anche a Pechino. (Mimmo Muolo)
“Laudate Deum” e la Cop28, l’emergenza clima al centro
L'emergenza climatica è sempre più evidente - Ansa
Anche nel 2023 la salvaguardia del Creato è rimasta centrale nell’azione pastorale di papa Francesco. Con due momenti qualificanti. La pubblicazione, il 4 ottobre, dell’esortazione apostolica Laudate Deum, una sorta di aggiornamento dell’enciclica Laudato si’, dove viene affermato che «l’origine umana – “antropica” – del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio». E poi il discorso preparato per la Cop28 di Dubai. Il Pontefice voleva andare nell’emirato. Anche per poter incontrare a tu per tu il maggior numero di capi di Stato e di governo con l’obiettivo di perorare la causa della salvaguardia del creato e della pace. Non ha potuto perché colpito da una infiammazione respiratoria. Ma comunque ha fatto sentire la sua voce attraverso quella del suo inviato, il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin. «Vi chiedo, in modo accorato – è stato il suo grido –: scegliamo la vita, scegliamo il futuro! Ascoltiamo il gemere della terra, prestiamo ascolto al grido dei poveri, tendiamo l’orecchio alle speranze dei giovani e ai sogni dei bambini! Abbiamo una grande responsabilità: garantire che il loro futuro non sia negato». (Gianni Cardinale)
Il ritorno della Gmg dopo gli anni del Covid. Un milione e mezzo di giovani a Lisbona
Giovani alla Gmg di Lisbona - Agenzia Romano Siciliani
L’alba di domenica 6 agosto 2023, col sole che sorgeva oltre la riva occidentale del Tago a Lisbona, illuminava quella che sarebbe diventata forse l’immagine più significativa dell’intero anno per la vita della Chiesa: un milione e mezzo di giovani riuniti per la Messa con il Papa per la 37ª Gmg, la Giornata mondiale della gioventù. Era il culmine di un lungo cammino carico di attese: si trattava, infatti, del primo grande raduno di giovani dopo i difficili anni della pandemia, che aveva costretto a rinviare di un anno l’evento. Un appuntamento che tornava in Europa dopo ben sette anni da Cracovia 2016, con una generazione tutta nuova di pellegrini, moltissimi dei quali erano alla loro prima Gmg e avevano deciso di partecipare fidandosi di chi aveva raccontato loro l’esperienza delle edizioni passate. Il risultato è andato ben oltre le aspettative, lasciando nei ragazzi che si sono ritrovati a Lisbona – guidati dal tema «“Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39) e accompagnati da papa Francesco –, un ricordo indelebile, destinato a portare frutti per lungo tempo ancora. (Matteo Liut)
Il cammino verso il Sinodo. La prima volta delle donne
Un momento del sinodo - Ansa
Il 2023 è stato l’anno del Sinodo sulla sinodalità. Dopo una lunga e accurata preparazione – segnata da una vasta consultazione nelle Chiese locali – in ottobre si sono riuniti a Roma in 464, con 365 aventi diritto di voto. Per la prima volta tra i votanti ci sono stati anche non solo vescovi o superiori generali, ma anche semplici sacerdoti, religiose, laici e laiche: 54 le donne. Alla fine è stata approvata, quasi all’unanimità, una Relazione di sintesi. Nell’ottobre 2024 ci sarà la seconda fase di questa Assemblea XVI sinodale a cui parteciperanno gli stessi membri della prima. «L’essenza del percorso sinodale – ha sottolineato il Papa – risiede in una verità di fondo che non dobbiamo mai perdere di vista: esso ha lo scopo di ascoltare, capire e mettere in pratica la volontà di Dio». Parallelamente a questo cammino sinodale della Chiesa universale, si svolge anche quello specifico della Chiesa italiana, che ha vissuto una sua prima fase “narrativa” (2021-23), sta vivendo quella “sapienziale” (2023-24), a cui seguirà quella “profetica” che culminerà, nel 2025, in un evento assembleare nazionale. (Gianni Cardinale)
Comunione ai divorziati risposati, la benedizione alle coppie gay. Le risposte pastorali nel segno della misericordia evangelica
undefined - Ansa
Faranno discutere a lungo i due documenti pubblicati tra ottobre e dicembre dal Dicastero per la dottrina della fede, con l’approvazione di papa Francesco, su benedizione delle coppie omosessuali, ordinazione delle donne al sacerdozio e assoluzione sacramentale per le coppie divorziate risposate. Nel primo testo, reso noto lo scorso 2 ottobre, papa Francesco ricorda che «quando si chiede una benedizione, si sta esprimendo una richiesta di aiuto a Dio, una supplica per poter vivere meglio, una fiducia in un Padre che può aiutarci a vivere meglio». D’altra parte «sebbene ci siano situazioni che dal punto di vista oggettivo non sono moralmente accettabili, la stessa carità pastorale ci impone di non trattare semplicemente come “peccatori” altre persone la cui colpa o responsabilità può essere attenuata da vari fattori che influenzano l’imputabilità soggettiva».
Sullo stesso tema lo scorso 18 dicembre è arrivata la Dichiarazione Fiducia Supplicans, non una “semplice ripetizione” di quanto già detto ma “un contributo specifico e innovativo” sul tema “che permette di ampliarne e arricchirne la comprensione classica” e che ci spiega perché è possibile benedire le coppie in situazioni irregolare e le coppie dello stesso sesso “senza convalidare ufficialmente il loro status o modificare in alcun modo l’insegnamento perenne della Chiesa”. Papa Francesco in sostanza ribadisce che la benedizione va intesa come “risorsa pastorale da valorizzare” piuttosto che come rischio e problema anche per le coppie irregolari e per quelle dello stesso sesso. Un’apertura nel segno della misericordia evangelica. (Luciano Moia)
Tra i 39 beatidi quest’anno ben 35 martiri in odio alla fede
Il cardinale argentino Eduardo Francisco Pironio - Archivio
Quella del cardinale argentino Eduardo Francisco Pironio è l’ultima beatificazione in ordine di tempo svoltasi quest’anno: era il 16 dicembre scorso. È stato tra i creatori delle Giornate mondiali della gioventù volute da Giovanni Paolo II. Ma l’anno 2023 era iniziato con la beatificazione (il 22 aprile) di un sacerdote «vincenziano» (Henri Planchat), e di altri quattro della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria (Ladislas Radigue, Polycarpe Tuffier, Marcellin Rouchouze e Frézal Tardieu) uccisi in odio alla fede durante l’assedio di Parigi nel 1871. È stata la Cattedrale di Granada ha fare da scenario alla beatificazione il 6 maggio, della giovane laica spagnola Maria de la Concepción Barrecheguren García “Conchita” e del vescovo di Granada Jacinto Vera. Il 25 giugno è stata beatificata l’italiana Elisa Martinez, nata a Galatina (Lecce) e fondatrice della Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca. Sono invece stati riconosciuti martiri della fede, i coniugi polacchi Josef e Wiktoria Ulma, assieme ai loro 7 figli. Beatificati il 10 settembre, mentre il 30 dello stesso mese è diventato beato don Giuseppe Beotti, sacerdote di Piacenza, ucciso dai nazifascisti. Martiri della guerra civili spagnola i dieci sacerdoti e dieci laici beatificati il 18 novembre a Sevilla. (Enrico Lenzi)