Giornata mondiale della gioventù. L'euforia dei pellegrini italiani conquista Panama
Christian Gennari / Siciliani
Inizio col botto. Per gli italiani alla Giornata mondiale della gioventù a Panama l’avvio è stato di quelli pirotecnici. Nel corso della festa di accoglienza tenutasi due sere fa nella parrocchia di Nuestra Señora de Guadalupe uno spettacolo di fuochi di artificio ha illuminato la notte della città. Poi è stato tutto un susseguirsi di canti, balli di gruppo e musica dal vivo. Un evento nell’evento per dare il benvenuto ai nostri connazionali e a quanti provenienti da altre nazioni sono ospitati dalla comunità di 40mila abitanti del vulcanico parroco don Manuel Anselmo Diaz. Fortissima è stata la partecipazione della gente del posto che ha accolto i pellegrini con l’affetto tipico dei popoli latinamericani, anche se qua l’influsso statunitense si percepisce con immediatezza. Ovunque i prezzi sono espressi in dollari e lo skyline richiama le metropoli Usa.
Domenica intanto sono arrivati a Panama City gli altri italiani a infoltire il gruppone dei 1.200 pellegrini provenienti dal Belpaese. I primi a raggiungere Casa Italia, quartier generale dei pellegrini arrivati dalla Penisola, sono stati poco dopo le 9 del mattino due giovani sacerdoti della diocesi di Como. Don Pietro Bianchi, 34 anni, è alla sua quinta Gmg. È il responsabile della pastorale giovanile diocesana e giunge con il brio di chi pare alla sua prima Giornata mondiale. Con lui c’è don Michele Pitino, 34enne, responsabile della pastorale vocazionale diocesana, alla sua terza Gmg. «Quella di Colonia del 2005 con papa Benedetto non dico che fu decisiva per la mia vocazione, ma qualcosa ha di certo significato nel mio percorso di fede, quando allora ero seminarista», racconta di sé don Michele. Entrambi fanno parte della delegazione comasca composta da otto giovani. Il loro entusiasmo è contagioso e mettono subito allegria a Casa Italia dove si ricongiungono con don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni, anche lui comasco, che fa parte della squadra della Cei impegnata nell’accoglienza dei nostri connazionali.
Sotto la guida di don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, qua lavorano dodici persone. Operano nei locali dell’istituto “Fermi”, una scuola privata in cui si insegna in italiano, spagnolo e inglese. Tutti quanti sono impegnati nel trasmettere il calore ricevuto da chi abita questi luoghi accoglienti in cui anche i poliziotti dispensano sorrisi. A Casa Italia vengono distribuite le magliette ufficiali e vengono fornite le indicazioni utili per trascorrere al meglio queste intense giornate panamensi. È disponibile anche una sala media. Il wifi è gratuito per tutti, un elemento non secondario in quest’epoca di social in cui anche la Gmg ha una sua estensione grazie a quanto si riesce a condividere in Rete. Se questa è una Giornata mondiale “anomala” visto che si tiene in gennaio (qua comunque è estate e le scuole sono chiuse) e non si parla di numeri stratosferici di partecipazione (si ipotizzano 800 milapresenze per la Veglia di sabato sera con il Papa), le possibilità offerte dall’ambiente digitale amplificano il raduno dei ragazzi da tutto il mondo e lo rendono davvero senza confini. Per i nativi digitali e non solo.