Chiesa

L'evento. Il Sinodo si apre “in ginocchio”

Mimmo Muolo martedì 1 ottobre 2024

Un momento del ritiro dei partecipanti all'assemblea del Sinodo dei vescovi 2024

La preghiera, Maria e lo Spirito Santo. Il Sinodo ricomincia da tre. Come i riferimenti elencati dal cardinale Mario Grech, che proprio non devono mancare affinché l’assemblea sinodale sia veramente tale. E, con riguardo alla preghiera, come l’intenzione annunciata dal Papa per il mese di ottobre e diffusa attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa - Opera Pontificia: «Preghiamo perché la Chiesa continui a sostenere in ogni modo uno stile di vita sinodale, nel segno della corresponsabilità, promuovendo la partecipazione, la comunione e la missione condivisa tra sacerdoti, religiosi e laici.

Di fatto, quindi, il Sinodo è già cominciato. Il segretario generale del Sinodo ha preso la parola, ieri, durante la prima delle due mattinate del ritiro che coinvolgono i partecipanti alla seconda riunione sulla sinodalità. «Protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo», ha detto citando un’espressione di Francesco di qualche anno addietro, e se non c’è «non ci sarà Sinodo». Per questo è importante la preghiera e la capacità di spogliarsi (l’equivalente del togliersi i calzari, come fece Mosè davanti al roveto ardente) delle proprie convinzioni, per mettersi in ascolto della voce dello Spirito. Senza la preghiera, infatti, ha ricordato Grech, i cambiamenti nella Chiesa sono in realtà «cambiamenti di gruppo». E senza l’affidamento alla Madonna, la Chiesa «sarebbe ciò che purtroppo a molti sembra essere: nient’altro che un’organizzazione».

Tutto cambia, invece, se ci sono preghiera, spoliazione e capacità di mettersi in ascolto. Il segretario generale del Sinodo ha spiegato: «Ci spogliamo da “abiti”, approcci e schemi che magari avevano significato ieri, ma oggi sono diventati un peso per la missione e mettono a rischio la credibilità della Chiesa (...) Dobbiamo essere disposti a spogliarci, poiché l’ascolto è una azione radicale di spoliazione di fronte all’altro e di fronte a Dio». Nonostante arriviamo «da varie Chiese locali tutte con le loro ricchezze, tutte con le loro sfide, tutte impegnate per rinnovarsi e per trovare nuove vie e un nuovo linguaggio per parlare di Gesù agli uomini e alle donne di oggi», in questi giorni, osserva il segretario generale del Sinodo, «siamo ‘seduti insieme’ per conservare i beni della Chiesa attraverso un’eredità indivisa da condividere con tutti, nessuno escluso».

Ecco dunque che l’atteggiamento della preghiera diviene fondamentale. Come pure il guardare a Maria.

«La Vergine in ascolto accoglie la Parola di Dio con fede; e questa fu per lei premessa e via alla maternità divina». Citando poi la Marialis Cultus di Paolo VI e un documento dei vescovi tedeschi del ’79, il cardinale Grech ha riecheggiato anche quanto detto due giorni fa da Papa Francesco sull’aereo di ritorno dal Belgio, durante la conferenza stampa con i giornalisti. La Madre di Gesù, affermano i vescovi, «pone il vero atto costitutivo della Chiesa; tutto ciò che è venuto successivamente, il ministero apostolico, i sacramenti, l’invio in missione nel mondo, presuppone questo fondamento mariano».

E a proposito di preghiera, in questo mese di ottobre dedicato a Maria, l’invito è a pregare con assiduità il Rosario durante i lavori sinodali. A tutti i partecipanti verrà data “una corona del Rosario - ha annunciato il cardinale -, perché questa preghiera possa accompagnarci nel cammino di questi giorni» attraverso quell’«incessante ruminare la Parola di Dio» che il Rosario stesso propone. I misteri di questa preghiera, ha osservato il cardinale Grech, attraversando la vita di Gesù aiutano a rimetterlo al centro e «a generarlo al mondo». Con il Rosario «impariamo, come Maria, ad essere discepoli e discepole del Signore”. Dunque, ha concluso Grech, «l’Assemblea sinodale che inizia oggi il suo percorso sia una rinnovata Pentecoste, affinché il Vangelo di Gesù possa continuare a fecondare la vita dell’intera umanità e possiamo essere una Chiesa sinodale e missionaria».

La preghiera diventa anche ricerca di Dio, come ha fatto notare il domenicano Timothy Radcliffe, assistente spirituale del Sinodo, nelle sue meditazioni in occasione del ritiro spirituale. In un mondo «oscurato dalla violenza» e nel quale Dio «sembra essere in gran parte scomparso» soprattutto in Occidente, a causa di ateismo, indifferenza e scetticismo, il religioso ha esortato a porsi, come Maria Maddalena, alla ricerca del Signore. «Il mondo è pieno di pianto», ha aggiunto il religioso, citando il dramma della guerra in Medio Oriente, Ucraina, Sudan e Myanmar. Ma nonostante questo «buio», bisogna essere consapevoli della presenza di Dio e prestare ascolto al «grido di coloro che piangono». Al Sinodo inoltre, bisogna partecipare non come «rappresentanti dei partiti della Chiesa», ma come «fratelli tutti», «compagni di ricerca gioiosi».

Prima della recita delle Lodi, suor Maria Ignazia Angelini, benedettina del monastero di Viboldone, ha parlato della sete di Dio. Le culture del mondo contemporaneo, ha aggiunto, «esitano a esporsi a questa sete, a integrarla nei loro sistemi simbolici, faticano: tanto sono inficiate da logiche di impresa, di potere, mercato, fitness. O da logiche evasive che perseguono sogni di libertà come autodeterminazione». Ma la vera sete è quella del Dio vivente, «dimorare nel Vangelo».

Le meditazioni e la veglia saranno trasmessi in diretta nel canale Youtube di Vaticannews.