La storia. «L’amore di Maria? È rock». Così la devozione diventa musica giovane
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Ha pubblicato il primo disco dopo un pellegrinaggio a Medjugorie. E a distanza di undici anni, nel cuore del mese di maggio dedicato alla Madonna, la pop-rock band cosentina Kantiere Kairòs è arrivata su tutte le piattaforme online con il nuovo singolo “Complice a Cana”, prodotto dall’etichetta discografica La Gloria, impreziosito dagli archi e dalla partecipazione nel canto della collega di musica cristiana Dajana D’Ippolito.
«Il brano nasce dalle parole pronunciate a Medjugorje da suor Emmanuel Maillard, che parlava di quanto sia importante consegnare la nostra povertà a Dio, affinché Lui possa trasformarla in qualcosa di speciale, come l’acqua insapore che viene mutata nel vino più buono. “Complice a Cana” è la nostra personale richiesta di intercessione, semplice e diretta, in quanto fatta a una Mamma», spiega Antonello Armieri, voce e chitarra acustica della band, autore dei brani, che sottolinea: «Purtroppo in questa situazione globale possiamo confidare solo nell’intervento divino, affinché cambi il cuore dei potenti. Ci è sembrato il momento giusto per avere una “complice” di pace e di amore, che sciolga ogni nodo».
Nel giro di poche ore, la canzone – uscita lo scorso 14 maggio – ha cominciato ad essere ascoltata e condivisa in molti cenacoli di preghiera, adeguata “colonna sonora” del mese dedicato alla Madonna e alla recita del Rosario. «Ci sono arrivati moltissimi messaggi di persone che si sentono toccate da questo pezzo, attraverso cui avvertono la dolcezza e la premura di Maria. Quando si parla di lei nei nostri brani, il riscontro è sempre abbondante: la devozione popolare è tale da raccogliere tutti quanti sotto il Suo manto», evidenzia Jo Di Nardo, chitarrista del gruppo. E suo fratello Gabriele, batterista, rimarca: «Molte persone che incontriamo e abbiamo incontrato negli anni non possono fare a meno di confidarci quanto sia forte il messaggio mariano che passa attraverso i nostri brani a lei dedicati, alcuni dei quali particolarmente sentiti come Stella, Dignitosa, Ninna nanna (quest’ultima in dialetto cosentino). Accade molto spesso nella nostra totale inconsapevolezza: il più delle volte siamo semplici strumenti e non abbiamo quasi coscienza di esserlo». Nel caso di “Complice a Cana”, «forse mai in passato ci era capitato di avere una così ampia corrispondenza di percezione – aggiunge Antonello –. La maggior parte delle persone che ci hanno scritto si sono ritrovate in questo dialogo d’intesa, identica magari a quella di ogni figlio nei confronti della propria madre, e la canzone ha aiutato a sentirsi coinvolti quasi naturalmente in questa relazione, supportata ovviamente dalla musica ma soprattutto dal trovare una corrispondenza nei loro cuori e pensieri. È come se noi dessimo voce a quello che una persona porta dentro, quando si parla di Maria».
Succede anche durante i concerti, quando i quattro componenti della band incontrano persone che sono state in pellegrinaggio a Medjugorie: «Si crea una bellissima sintonia, ci si ritrova a “riconoscersi” e questo riassume senza parole ciò che si prova nel cuore – confida ancora Antonello –. Maria è stata ed è tuttora tramite, collante fra me e i membri del Kantiere (www.kantierekairos.it), ma anche fra me e le persone che hanno un ruolo importante nella mia vita. È come se Lei con la sua pazienza e il suo silenzio mi suggerisse di accorgermi di alcuni aspetti, vedendo da lontano quello che fa bene a me e alle persone che ho accanto. Nel 2013 Jo e Gabriele mi hanno suggerito di andare a Medjugorie per vivere alcuni giorni di preghiera che poi sono stati decisivi nella mia vita: lì sono nati il desiderio e la consapevolezza di prestare la mia voce non più esclusivamente al mondo laico, ma di voler cantare per il Signore e testimoniare l’amore che ha per ognuno di noi, visto che proprio questi amici avevano pensato di formare una band che parlasse di fede, a cui si è poi aggiunto Davide Capitano al basso».
Jo ricorda che alle 5 del mattino sul monte Podbrdo, pochi mesi prima della morte di sua madre, durante una veglia davanti alla statua della Madonna ha promesso «in una preghiera lunghissima che avrei messo a Sua disposizione le mie mani e la mia musica per parlare a tutti di Gesù e dell’amore di Dio». E il fratello maggiore Gabriele racconta: «Mi recai in quel luogo senza alcun tipo di aspettativa, ma riconosco che la sua presenza silenziosa ha smosso qualcosa dentro di me. Il giorno delle nozze, con mia moglie avevamo fatto l’atto di consacrazione della nostra famiglia a Maria subito dopo aver detto il nostro sì».
Nuove occasioni per ascoltare e conoscere Kantiere Kairòs? Domani, venerdì 14 giugno, la band sarà a Viterbo per un concerto seguito da adorazione eucaristica, alle 21 nel chiostro del Santuario Maria Santissima Liberatrice, dai Padri Agostiniani, mentre sabato 15 l’appuntamento è alla stessa ora per la prima volta a Milano, nel Santuario di Santa Rita, sempre per concerto e adorazione.