Chiesa

BALTIMORA. È Kurtz il nuovo presidente dei vescovi statunitensi

Elena Molinari mercoledì 13 novembre 2013
Di recente ha definito la Conferenza episcopale statunitense «uno strumento di servizio», un diamante dalle mille facce che riflette i bisogni della comunità dei fedeli. Ora Joseph E. Kurtz è chiamato a servire a sua volta quello "strumento" per i prossimi tre anni, che presenteranno non poche sfide alla Chiesa Usa. Kurtz, il nuovo presidente della Conferenza dei vescovi americani, è stato eletto ieri (al primo scrutinio) a Baltimora durante l’assemblea autunnale dell’episcopato. La scelta di Kurtz, 67 anni, arcivescovo della piccola diocesi di Louisville, in Kentucky (200mila fedeli), cade nel segno della continuità. Dal 2010 ad oggi è stato infatti il vicepresidente del consesso dei vescovi, e la sua "promozione" mantiene la tradizione di elevare alla presidenza il vescovo che ha affiancato il leader uscente. Una consuetudine rotta solo una volta, quando il cardinale Timothy Dolan venne eletto alla presidenza, proprio tre anni fa, invece dell’allora vice. Kurtz sarà coadiuvato nel suo incarico dal nuovo vicepresidente, cardinal Daniel DiNardo, dell’enorme arcidiocesi di Galveston-Houston, in Texas. Come il suo predecessore Dolan, Kurtz è un pastore affabile e comunicativo, ma anche rigoroso nell’attenzione alla dottrina. Negli ultimi anni è stato presidente della Commissione episcopale per la difesa del matrimonio, e membro del Centro nazionale cattolico per la bioetica. L’arcivescovo è visto come un leader efficace e carismatico e molti osservatori lo considerano il successore ideale del cardinale Francis George, che ha già presentato le sue dimissioni al compimento del 75° anno, a capo dell’arcidiocesi di Chicago.L’arcivescovo di Louisville è noto come l’autore della preghiera «benedizione per il bambino in seno alla madre» che è stata prima adottata dalla Conferenza episcopale Usa per diffondersi rapidamente oltre confine. Kurtz ha chiamato la preghiera «un modo molto tangibile di dare testimonianza pastorale e sacramentale alla vita del bambino non nato». Il nuovo presidente dei vescovi Usa avrà il compito di mettere in pratica l’insegnamento di Papa Francesco negli Stati Uniti, che lo stesso Kurtz ha detto di vedere come un modo di «accompagnare il popolo dei fedeli, ascoltandolo e incoraggiandolo con parole positive». All’apertura dei lavori dell’assemblea, è stato lo stesso nunzio apostolico negli Usa, Carlo Maria Viganò, a richiamare i confratelli americani a respingere «le ideologie» in nome dell’accoglienza e di uno stile di vita che testimoni il Vangelo. I vescovi hanno poi accolto il richiamo del Papa ad essere una «Chiesa dei poveri e per i poveri» includendo nel loro documento strategico «rinnovati sforzi per eliminare la povertà».