Flessibilità e non precarietà perchè
la precarietà uccide. E no a contratti a termine oppressivi e che
favoriscano l'azienda e non i giovani. A intervenire sulle
questioni dei contratti a termine e della politica del governo
Renzi sul tema della disoccupazione è il vescovo di Campobasso,
monsignor Giancarlo Maria Bregantini.
"La precarietà è anche povertà di vita. Impariamo dai giovani a
vivere con più serenità, accompagnandoli e stando con loro.
Certamente bisogna anche cambiare alcune dinamiche. Lavorare meno
per lavorare tutti, meno ore per poterle condividere, un pizzico
di salario in meno per poterlo spartire con chi non ha nulla.
Valutare bene che i co.co.co non siano oppressivi, che abbiamo un
tempo ben limitato, che siano forme di ingresso e non forme di
esclusione, non gioco dell'azienda, ma valorizzazione della
persona. Vorremmo ritornare alla parola flessibilità e non
precarietà. La flessibilità è necessaria specialmente in fase di
ingresso, ma la precarietà uccide".
Il vescovo è intervenuto anche sulla questione degli
aiuti alla Grecia: "Domandiamo che tutto il mondo, a cominciare
dall'Europa, raccolga l'appello della Grecia - anche la Germania
lo accolga - oggi la Grecia va aiutata, dietro la Grecia c'è un
mondo che chiede pane, chiede speranza".