La storia. «Io, prete sordomuto vi racconto il mio servizio»
Padre Joseph Thermadom
Il suo ministero, oltre ad avere un grande valore in sé stesso, rappresenta una testimonianza di come la disabilità possa essere strumento di comunione e di servizio a Dio. AsiaNews racconta infatti che in India, per la precisione a Thrissur nello Stato del Kerala, il 2 maggio l’arcivescovo Mar Andrews Thazhath ha ordinato sacerdote Joseph Thermadom 38enne appartenente alla Congregazione della Santa Croce, non udente e con grossi problemi di linguaggio. Si tratta del primo prete con queste difficoltà a svolgere il ministero sacerdotale nel Paese asiatico mentre nel mondo in totale i religiosi con analoghe difficoltà sarebbero 26. Il neo presbitero che durante le celebrazioni utilizza il linguaggio dei segni, prima della scelta religiosa - ricorda AsiaNews – si era laureato a Mumbai. Dopo aver studiato teologia negli Stati Uniti è tornato in India entrando nella Congregazione della Santa Croce, proprio per svolgere apostolato presso persone portatrice della sua stessa disabilità. «Mi sento chiamato – ha detto - innanzitutto a offrire i sacramenti nella lingua dei segni indiana a tutte le persone sorde cattoliche del mio Paese. Sosterrò anche la chiamata di Dio alle persone sorde al sacerdozio e alla vita religiosa, ricordando a tutti il versetto del Levitico “Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio”». Nell’immenso Paese asiatico sono circa 60 milioni le persone con problemi di udito e linguaggio.
Come si diceva, Thermadom si unisce a un numero non amplissimo ma comunque significativo di sacerdoti con problemi analoghi. Qualche anno fa divenne celebre padre Cyril Axelrod, anziano sacerdote sordocieco. Redentorista, nato in Sudafrica ma residente in Inghilterra, padre Axelrod si è fatto conoscere per un blog molto seguito, attraverso il quale rifletteva anche sulle imperfezioni fisiche come strumento di servizio a Dio.
Padre Cyril Axelrod - Agenzia Romano Siciliani
Tra le altre biografie si può ricordare Cheong Min-Seo Park, primo sacerdote sudcoreano sordo ordinato nel 2008 e a sua volta impegnato nella pastorale di settore. D’altronde la Chiesa cattolica è stata tra le promotrici del linguaggio dei segni. Grazie a figure come quella di Pedro Ponce de León, monaco benedettino spagnolo che nel XVI secolo, lavorò, scriveva, «a creare un metodo per insegnare ai sordi a comunicare». In questo modo aprì la strada a sistemi usati ancora oggi.
L'uso del linguaggio dei segni - Agenzia Romano Siciliani
Si deve invece a Juan Pablo Bonet prete anch’egli iberico il primo testo dedicato all’educazione di persone con disabilità uditive, pubblicato nel 1620. Ancora più decisivo il ruolo svolto dal presbitero transalpino Charles-Michel de l’Epée che a metà del XVIII secolo promosse una sistema educativo per i non udenti, embrione dell’Istituto nazionale per i sordomuti di Parigi fondato dallo stesso religioso nel 1791.