INTERVISTA. Versace: «Anche Montini arrivò a valutare quel passo»
Dell’esistenza dello scritto, non del suo contenuto letterale, si è venuti a conoscenza da alcuni mesi, poiché se ne parla nella Positio approvata il 20 dicembre dalla Congregazione per le cause dei santi, dopo la quale Benedetto XVI ha firmato il decreto di riconoscimento delle virtù eroiche del predecessore. Ma già il suo segretario, monsignor Macchi, ne aveva parlato in alcune sue precedenti pubblicazioni.
«Però ci pensava da tanto – prosegue la Versace –. E pensava anche che queste dimissioni da Pontefice romano e pastore universale della Chiesa dovessero essere accettate. Per questo raccomandava che vi fosse l’approvazione del collegio cardinalizio. Questa è la differenza rispetto alla procedura adottata da Ratzinger, che si è avvalso della possibilità per il Papa di dimettersi introdotta da Wojtyla nel 1983. Paolo VI temeva, insomma, l’eventualità di essere improvvisamente colto da una malattia che lo rendesse inabile o incapace di intendere e volere. E, in questo caso, non vi sarebbe stata un’autorità a lui pari in grado di accettare la sua rinuncia. «O anche una malattia che gli impedisse di continuare a svolgere adeguatamente il suo compito – precisa la studiosa –. Lui si è speso tanto e voleva continuare fino alla fine. Però se le forze non avessero retto... Certo, l’idea della compresenza di due Papi era un problema. Per questo si pensa che potesse ritirarsi in un monastero. Magari benedettino, vista la predilezione che aveva per questo ordine».
Il Papa di Concesio, va ricordato, è stato il primo successore di Pietro a viaggiare in tutti i continenti e conobbe tempi difficilissimi caratterizzati da drammi come quello dell’amico Aldo Moro e dalla contestazione. «Erano anni in cui la Chiesa aveva bisogno di una guida forte. E lui sentiva venire meno le sue forze. E siccome si riteneva un padre, diceva già nel 1967 al suo amico Jean Guitton che «se un papa non ha l’abitudine di andare in pensione prima della fine è perché non si tratta tanto di una funzione quanto di una paternità». E padre sarebbe rimasto anche se i suoi figli non avrebbero più potuto vederlo.