Chiesa

INTERVISTA. «Una fede contagiosa dalle braccia aperte»

Mimmo Muolo lunedì 22 luglio 2013
​Sarà la Gmg «delle braccia aperte», la Gmg «che ha fatto proprio il programma pastorale del Papa». E, anche se si svolge in Brasile, e dunque avrà un’impronta latinoamericana, secondo monsignor Orani João Tempesta questa Giornata mondiale della gioventù metterà in atto uno scambio di doni tra le Chiese dei diversi continenti. Alla vigilia del grande evento, l’arcivescovo di Rio de Janeiro non perde il sorriso paterno che i suoi diocesani conoscono bene. Sessantatré anni, di ascendenti italiani (suo padre arrivò qui che aveva cinque anni), è alla guida della diocesi dal 2009. Lo incontriamo a margine di una delle tante tappe del cammino della Croce delle Gmg, che in questi giorni sta solcando le vie della metropoli carioca, dopo aver attraversato tutto il Brasile. E subito, con grande disponibilità, accetta di parlare con Avvenire. «La Gmg è già cominciata – afferma –. I volontari sono al lavoro, la città è in festosa attesa e sta accogliendo i giovani man mano che giungono. Domani arriverà il Papa e siamo impegnati negli ultimi preparativi. Ma siamo felici e abbiamo tanta gioia nel cuore».Che Giornata mondiale sarà?Mi piace pensare che il nostro sia un Paese con le braccia aperte come il Cristo del Corcovado. Dunque sarà la Gmg del grande abbraccio di Cristo ai giovani. Vogliamo annunciare, così come ci chiede il Papa, una fede gioiosa e contagiosa. E aiutare tutti quelli che verranno a discernere la propria vocazione.Una Gmg di chiara impronta latinoamericana, dunque.Questo evento torna in America Latina dopo oltre 25 anni. E chiaramente l’80 per cento dei giovani che si sono iscritti vengono dall’America Latina. Ma ritengo che ci sarà anche un grande scambio di doni. Saranno presenti giovani di 180 Paesi di tutto il mondo. E potremo gustare dunque la bellezza della cattolicità, cioè dell’universalità della Chiesa. Noi offriremo loro una testimonianza di come si vive la fede in America Latina. Ci aspettiamo che anche gli altri facciano altrettanto con noi, perché sempre dobbiamo imparare gli uni dagli altri. Ognuno è benvenuto.Sarà anche la prima Gmg di Francesco e il suo primo viaggio internazionale. Che cosa si aspetta dal Papa?Il Pontefice parlerà ai giovani che stanno nel suo cuore. Accoglieremo, dunque, con gioia e con attenzione quello che egli vorrà dirci, per confermarci nel nostro impegno di evangelizzazione e portare la Parola di Dio in ogni ambito. Posso dire che questa Gmg ha già fatto proprio il programma pastorale del Papa. Misericordia, gioia nel vivere la fede, speranza, attenzione alle diverse forme di povertà, slancio missionario verso ogni tipo di periferia sono tutti elementi che caratterizzeranno i prossimi giorni, fino alla Messa finale del 28 luglio. Sono certo che la presenza di Francesco ci aiuterà a entrare nel cuore di Dio e ad abbracciare con il suo amore tutti i fratelli che incontreremo sulla nostra strada.Nei giorni scorsi sono state espresse da più parti alcune preoccupazioni circa la sicurezza del Papa, visto anche il clima di protesta civile nel Paese. Che cosa può dire in proposito?Non ritengo che ci siano problemi per la sicurezza del Pontefice. Egli ha espresso il desiderio di stare il più possibile a contatto con le persone e così sarà. Faccio notare, inoltre, che i manifestanti non hanno mai espresso contestazioni all’indirizzo della Chiesa o del Papa, che anzi è il benvenuto, perché se ne conosce e non da oggi l’impegno a favore dei poveri e la forte denuncia della corruzione, ovunque si annidi.Qual è la posizione della Chiesa brasiliana sui recenti movimenti di piazza?In un Paese democratico ogni uomo deve essere libero di esprimere la sua opinione di fronte ai problemi sociali, invocando il cambiamento. Naturalmente questo va fatto con metodi pacifici. Perciò condanniamo le violenze e i saccheggi che talvolta hanno accompagnato le manifestazioni. Ma in generale la Chiesa non può non invocare maggiore trasparenza, lotta alla corruzione e riequilibrio delle risorse per aiutare i più poveri.I giovani cattolici brasiliani come si sono comportati in questo periodo?Una grande parte di quelli che hanno partecipato alle manifestazioni è cattolica e frequenta le parrocchie e i movimenti. Un autentico cristiano sa coniugare spiritualità e coscienza politica. E questo è anche l’impegno dei nostri ragazzi, perché una gioventù che possiede i valori cristiani, che ha a cuore la giustizia e la pace, può davvero aiutare a cambiare la società e il mondo.