L'intervista al Papa. «Il mondo ha bisogno di scoprire che Dio è Padre»
«Sono peccatore, mi sento peccatore, sono sicuro di esserlo; sono un peccatore al quale il Signore ha guardato con misericordia. Sono, come ho detto ai carcerati in Bolivia, un uomo perdonato: Dio mi ha guardato con misericordia e mi ha perdonato».
Papa Francesco si descrive così in un'intervista al settimanale "Credere", rivista ufficiale del Giubileo, che sarà in edicola il 3 dicembre e che è stata anticipata dal sito internet di "Famiglia Cristiana".
«Ancora adesso - confida il Papa - commetto errori e peccati, e mi confesso ogni quindici o venti giorni. E se mi confesso è perchè ho bisogno di sentire che la misericordia di Dio è ancora su di me».
Secondo il Papa, «il mondo ha bisogno di scoprire che Dio è Padre, che c'è misericordia, che la crudeltà non è la strada, che la condanna non è la strada, perché la Chiesa stessa a volte segue una linea dura, cade nella tentazione di seguire una linea dura, nella tentazione di sottolineare solo le norme morali, ma quanta gente resta fuori».
Per questo, spiega, «mi è venuta in mente quell'immagine della Chiesa come un ospedale da campo dopo la battaglia; è la verità, quanta gente ferita e distrutta! I feriti vanno curati, aiutati a guarire, non sottoposti alle analisi per il colesterolo. Credo che questo sia il momento della misericordia. Tutti noi siamo peccatori, tutti portiamo pesi interiori. Ho sentito che Gesù vuole aprire la porta del suo cuore, che il Padre vuole mostrare le sue viscere di misericordia, e per questo ci manda lo Spirito: per muoverci e per smuoverci. È l’anno del perdono, l’anno della riconciliazione».