Video. «C'è fretta nell'aria»: ecco l'inno della Giornata mondiale della Gioventù 2023
Nel secondo anniversario della Messa conclusiva della 34maa Giornata Mondiale della Gioventù di Panama, il Comitato Organizzatore di Lisbona ha presentato l’inno ufficiale della prossima edizione internazionale della Gmg che si svolgerà nella capitale portoghese nel 2023.
Un invito gioioso ai giovani di tutto il mondo a proseguire questo pellegrinaggio della fede attraverso le Gmg e a pregare insieme in attesa del prossimo incontro con il Santo Padre. Perché l’inno della Gmg non è solo uno strumento di promozione dell’evento, ma soprattutto una preghiera che, tradotta in diverse lingue, risuona nelle realtà locali della Chiesa.
Nel cantare questo inno, i giovani di tutto il mondo sono invitati a identificarsi con Maria, disponendosi al servizio, alla missione e alla trasformazione del mondo – spiegano gli organizzatori di Lisbona nel comunicato ufficiale.
L’inno, intitolato Há Pressa no Ar (C’è fretta nell’aria), è ispirato al tema della prossima GMG: Maria si alzò e andò in fretta (Lc 1,39).
Il testo è stato scritto da P. João Paulo Vaz e la musica composta da Pedro Ferreira, insegnante e musicista, entrambi della diocesi di Coimbra, nel centro del Portogallo. Gli arrangiamenti sono stati fatti dal musicista Carlos Garcia.
«Il tema (…) mi ha fatto rivedere il mio rapporto con mia Madre e così il processo creativo delle parole si è trasformato in un tempo di preghiera molto profondo per me» – spiega don João Paulo Vaz. «La melodia è nata prima del testo, composta in una piccola stanza, al piano, da solo – racconta Pedro Ferreira – e pensata per riunire una comunità».
L’inno, selezionato attraverso un concorso nazionale tra più di 100 proposte, è stato pubblicato sui canali ufficiali della Gmg Lisbona 2023 in 2 versioni linguistiche: portoghese e internazionale.
«La sua presentazione nell’anniversario della precedente Gmg ci ricorda anche che questi incontri sono come una staffetta che continua negli anni e porta buoni frutti sia ai partecipanti che alla Chiesa locale che li accoglie», si legge sul sito del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.