Signor Sindaco,Venerato Fratello nell’Episcopato,distinte Autorità,cari amici di Serra San Bruno! Sono lieto di potervi incontrare, prima di entrare nella Certosa, dove compirò la seconda parte di questa mia Visita pastorale in Calabria. Vi saluto tutti con affetto e vi ringrazio per la vostra calorosa accoglienza; in particolare ringrazio l’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Mons. Vincenzo Bertolone, e il Sindaco, Dott. Bruno Rosi, anche per le cortesi parole che mi ha rivolto. È vero, due Visite ravvicinate del Successore di Pietro sono un privilegio per la vostra comunità civile. Ma soprattutto, come giustamente ha detto ancora il Sindaco, grande privilegio è quello di avere nel vostro territorio questa “cittadella” dello spirito che è la Certosa. La presenza stessa della comunità monastica, con la sua lunga storia che risale a San Bruno, costituisce un costante richiamo a Dio, un’apertura verso il Cielo e un invito a ricordare che siamo fratelli in Cristo.I monasteri hanno nel mondo una funzione molto preziosa, direi indispensabile. Se nel medioevo essi sono stati centri di bonifica dei territori paludosi, oggi servono a “bonificare” l’ambiente in un altro senso: a volte, infatti, il clima che si respira nelle nostre società non è salubre, è inquinato da una mentalità che non è cristiana, e nemmeno umana, perché dominata dagli interessi economici, preoccupata soltanto delle cose terrene e carente di una dimensione spirituale. In questo clima non solo si emargina Dio, ma anche il prossimo, e non ci si impegna per il bene comune. Il monastero invece è modello di una società che pone al centro Dio e la relazione fraterna. Ne abbiamo tanto bisogno anche nel nostro tempo.Cari amici di Serra San Bruno, il privilegio di avere vicina la Certosa è per voi anche una responsabilità: fate tesoro della grande tradizione spirituale di questo luogo e cercate di metterla in pratica nella vita quotidiana. La Vergine Maria e San Bruno vi proteggano sempre. Di cuore benedico tutti voi e le vostre famiglie.