Marcelo Pérez. In video la testimonianza del sacerdote indigeno ucciso in Messico
Padre Marcelo Perez
Voce profetica di pace e giustizia, cercava (e trovava) il Cristo in ogni volto di un povero o di una vita lacerata. Per padre Marcelo Pérez la missione del sacerdozio non era scomoda ma scomodissima, infatti malvisto e detestato tanto dalle corrotte istituzioni quanto dal crimine organizzato, è stato assassinato a colpi di pistola da due uomini su una moto (uno è stato arrestato qualche giorno fa) lo scorso 20 ottobre, poco dopo aver celebrato Messa nella Chiesa della sua parrocchia a San Cristóbal de La Casas, nello Stato messicano del Chiapas.
Aveva solo quarant’anni, ed era originario di San Andres Larrainzar, piccolo centro montuoso diventato celebre per gli accordi lì sottoscritti nel 1996 tra il governo messicano e l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. Da quando nel 2002 venne ordinato presbiterio e fino all’ultimo giorno di vita, padre Marcelo è stato sempre in pericolo, soggetto a minacce, pestaggi, intimidazioni e persino calunnie.
Nel luglio del 2022 un tribunale (corrotto) dello Stato del Chiapas emise contro di lui un mandato di arresto, accusandolo ingiustamente di essere “l’animatore” di un gruppo riconosciuto responsabile l’anno prima della sparizione di ventuno indigeni di Pantelhò.
Per ricordare la figura del martire di quella Chiesa povera, nell’ ultimo appuntamento della rassegna “Frammenti autoriali”, il 30 novembre 2024, a Moliterno (Potenza) viene proiettata la video-intervista rilasciata dal sacerdote indigeno quando era parroco di Simojovel e coordinatore della Pastorale sociale della Provincia del Chiapas.
Davanti alla videocamera della testata “Vocesenlucha” (Voce in lotta), padre Marcelo racconta della sua vita, della totale dedizione al Vangelo e al Cristo, della necessaria salvaguardia del territorio e della madre terra, della violenza, del crimine che affligge da lungo tempo il Messico, dell’ imprescindibile impegno della Chiesa per gli oppressi, per la difesa dei diritti e della dignità di ogni essere umano.
«La nostra vita – dice – è sempre chiamata a difendere l’altra vita. La mia vita non ha senso se non viene messa tutti i giorni al servizio degli altri». Un video-documento toccante quello di “Vocesenlucha”, attraverso la voce di padre Pérez si avverte tutta la eco della Conferenza di Medellìn (Colombia) dell’agosto del 1968 in cui, alla presenza di Papa Paolo VI, vennero poste domande-chiave ancora oggi attualissime come: dove è presente Dio oggi? Chi sono i suoi figli prediletti?