"In merito ad un articolo di stampa oggi pubblicato, che imputa al governo un 'blitz alla Camerà per alleggerire l'Imu a carico degli enti non commerciali, si precisa che la ricostruzione dei fatti è del tutto errata e destituita di ogni fondamento. Lo si legge in un comunicato di Palazzo Chigi.Il governo sottolinea che "non c'è stato infatti alcun arretramento rispetto a quanto più volte affermato da parte del governo", che non c'è stato alcun "blitz" e che anzi la linea resta di "assoluto rigore e trasparenza"."La norma in questione, come può facilmente essere riscontrato - argomenta la nota - è contenuta nel comma 6 dell'articolo 9 del decreto sugli enti locali, su cui domani la Camera darà il voto finale, dopo aver votato la fiducia lo scorso 8 novembre. Si precisa pertanto che la disposizione, in linea con gli orientamenti più volte espressi dal governo e con le richieste dell'Unione europea, non è stata modificata in alcuna parte dall'esecutivo durante l'esame alla Camera. Il testo approvato coincide esattamente con quello già deliberato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 4 ottobre. Tale intervento si era reso necessario a seguito del primo parere del Consiglio di Stato, che individuava un possibile profilo di debolezza nell'assenza di una delega espressa per il regolamento governativo, che risponde in dettaglio e puntualmente ai criteri comunitari"."Il governo ha quindi operato affinchè la norma sull'IMU per gli enti non commerciali non fosse resa, in alcun modo, meno stringente a seguito di ulteriori iniziative parlamentari. Di fronte a tali proposte emendative, il governo ha chiesto il rinvio del testo in Commissione. A seguito di tale rinvio, gli emendamenti parlamentari sono stati, a loro volta, espunti ed è stato ripristinato, proprio su iniziativa del governo, il testo originario. Nessun blitz, nessun arretramento, ma - conclude la nota di Palazzo Chigi - conferma della linea di assoluto rigore e trasparenza più volte sostenuta dal governo".
"Gli enti no profit cattolici ma anche quelli laici sono incomprensibilmente sotto attacco. Ogni giorno a cadenza regolare vengono vituperati, viene deformato ciò che fanno, se ne parla come se fossero soggetti che non pagano le tasse mentre si tratta invece di una struttura straordinaria di welfare che supplisce ai vuoti dello Stato". Lo ha dichiarato all'Ansa il direttore di Avvenire,
Marco Tarquinio, dopo la nota di Palazzo Chigi che ha smentito un blitz del governo per alleggerire il fisco alla Chiesa.
"Sul tema Imu e Non profit, da oggi si rincorrono notizie che non riesco a comprendere. Con la modifica proposta dal Governo, e il Regolamento seguente, l'IMU la pagheranno tutti, perfino chi fa carità". Lo scrive in una nota Gabriele Toccafondi, parlamentare del PDL e membro della Commissione Bilancio della Camera, autore dell'emendamento che invece avrebbe esentato gli enti No Profit da questa imposta. "Il Governo - dice Toccafondi - ha proposto infatti la modifica della norma perchè il Consiglio di Stato aveva di fatto rimandato al mittente il Regolamento con una motivazione ovvia: non si può modificare una Legge con un regolamento e quindi ha indicato al Governo di modificare prima la norma e poi presentare il Regolamento e, il primo 'veicolo normativò disponibile era il Decreto Enti Locali"."Intendiamoci - prosegue il deputato del Pdl - la norma sulle esenzioni dell'Imu andava modificata e chiarita perchè tra le interpretazioni c'è stato chi, per molto tempo, se n'è approfittato, ma la modifica della norma proposta dal Governo crea solo confusione. Lo spartiacque proposto tra pagare l'imposta o essere esenti è fare o meno 'attività commercialè questione ripresa anche dal Regolamento con l'aggiunta che il servizio deve essere o gratuito oppure con rette simboliche". "Il problema - spiega Toccafondi - è che la quasi totalità delle opere non profit, del volontariato e di carità fanno in qualche misura 'attività commercialè. Una mensa per poveri che ha un contratto con un cuoco, compra generi alimentari, ha una convenzione con un comune, fa attività commerciale e ha un costo. Un'associazione che si occupa di emergenze pagherà l'Imu sulla rimessa delle ambulanze perchè ha una convenzione con la Regione, un'associazione che si occupa di tossicodipendenti, o minori con disagio, o ragazze madri pagherà l'imposta per le strutture dove svolge attività perchè ha una convenzione o una retta non simbolica con la ASL oppure semplicemente perchè paga un affitto". "La modifica della normativa e il regolamento - conclude Toccafondi - hanno questi elementi come spartiacque per pagare o non pagare l'Imu, altro che regalo a qualcuno".