Chiesa

Liturgia. Perché l’Immacolata «batte» la seconda Domenica d’Avvento (ma non a Milano)

Giacomo Gambassi venerdì 6 dicembre 2019

La Madonna in piazza di Spagna a Roma di fronte a cui pregherà il Papa l'8 dicembre

E se la solennità dell’Immacolata Concezione coincide con una Domenica di Avvento, chi vince? Chi prevale nelle Messe festive? Non è certo un braccio di ferro liturgico quello che avverrà l'8 dicembre 2019 quando la solennità mariana si sovrapporrà alla seconda Domenica del tempo forte che prepara al Natale. Eppure c’è voluta una lettera del cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, per dirimere la questione almeno in Italia. E per stabilire che nelle chiese di tutta la Penisola l’Immacolata “prenda il posto” della Domenica di Avvento durante le celebrazioni.


Nei mesi scorsi era stato il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, a scrivere al dicastero vaticano per chiedere un «indulto alla normativa». Infatti, in base alle “Norme generali per l’ordinamento dell’Anno liturgico e del Calendario” «le domeniche di Avvento, di Quaresima e di Pasqua hanno sempre la precedenza anche sulle feste del Signore e su tutte le solennità» e «le solennità, che coincidono con queste domeniche, si trasferiscono al lunedì seguente, se non occorrono la Domenica delle Palme o la Domenica di Risurrezione». Questa disposizione si affianca a quella per il tempo ordinario secondo la quale – affermano le “Norme generali” – «la domenica cede la sua celebrazione» alle «solennità e alle feste del Signore».


Ma come mai, allora, l’Immacolata Concezione prevarrà in Italia domani sulla seconda Domenica d’Avvento? Per motivi pastorali che, spiega la Cei, derivano dalla devozione che lega il popolo italiano al culto della Vergine Immacolata. E la Congregazione vaticana ricorda, concedendo la deroga alle “Norme generali”, che «in Italia l’8 dicembre è giorno di precetto» e quindi può essere accordata la dispensa. Così anche quest’anno, come del resto era accaduto ad esempio nel 2002, «in tutte le diocesi d’Italia, nelle Messe con il popolo» saranno adottati «i testi liturgici della solennità dell’Immacolata Concezione», si legge nella missiva firmata da Sarah. Tuttavia, prosegue la lettera, «per custodire il senso celebrativo anche dell’Avvento la Liturgia delle Ore rimane quella della seconda Domenica di Avvento».


Non avverrà la stessa cosa nell’arcidiocesi di Milano. «Nel rito ambrosiano la domenica ha sempre la precedenza, non solo in Avvento o in Quaresima, ma nell’intero Anno liturgico», spiega il liturgista monsignor Marco Navoni, vice-prefetto della Biblioteca Ambrosiana e canonico del Duomo e della basilica di Sant’Ambrogio. Il che significa che se, ad esempio, la solennità di san Giovanni Battista o dei santi Pietro e Paolo cade di domenica, si impone la domenica stessa con i suoi testi per le celebrazioni festive. «Il rito ambrosiano – ricorda Navoni – ha mantenuto l’antica norma della prevalenza assoluta del giorno del Signore su tutte le feste liturgiche. Un principio ribadito anche dalla Costituzione conciliare sulla liturgia Sacrosanctum Concilium che però ha previsto alcune eccezioni». Quindi l'8 dicembre 2019 a Milano non si celebra la solennità mariana? «Come è già capitato in passato – chiarisce il liturgista – l’arcivescovo, in questo caso monsignor Mario Delpini, ha concesso che una Messa possa essere celebrata con i testi propri dell’Immacolata. Comunque la solennità vera e propria è trasferita al giorno successivo, quindi a lunedì 9 dicembre».