«Con decreto del 13 giugno 2014 la Congregazione per il clero ha riconosciuto giuridicamente l’Associazione internazionale esorcisti (Aie)». Ne dà notizia l’«Osservatore romano», che aggiunge come l’approvazione degli statuti sia avvenuta in base al canone 322 paragrafo 1 del Codice di diritto canonico, «conferendo all’Aie personalità giuridica privata quale associazione privata internazionale di fedeli».
«L’idea di riunire in associazione gli esorcisti – ricorda il quotidiano della Santa Sede – venne in Italia a don Gabriele Amorth, religioso della Società San Paolo, negli anni Ottanta del secolo scorso. In quel periodo infatti si andavano diffondendo le pratiche occulte e un crescente numero di fedeli, ritenendosi in pericolo o minacciati, si rivolgeva a esorcisti. Maturò allora nel paolino l’idea di riunire gli esorcisti per scambiare esperienze e riflessioni in modo da poter offrire un aiuto più concreto ed efficace a quanti si rivolgevano loro. Nacque così, il 4 settembre 1991, l’Associazione italiana esorcisti».
L’approvazione dell’Associazione internazionale da parte della Santa Sede «è motivo di gioia non solo per noi associati, ma per tutta la Chiesa», come afferma padre Francesco Bamonte, dal 2012 presidente dell'associazione. Bamonte ricorda che Dio chiama alcuni sacerdoti «a questo prezioso ministero dell’esorcismo e della liberazione» per «accompagnare con umiltà, fede e carità» queste persone «bisognose di una specifica attenzione spirituale e pastorale» sostenendole e incoraggiandole nel «cammino della liberazione e per ravvivare in loro la speranza».