Chiesa

Città del Vaticano. Il Papa alla Polizia: difendete i deboli

giovedì 21 maggio 2015
​L’Italia ha bisogno di persone che la “servano con disinteresse, generosità e continuità”. E’ uno dei passaggi del discorso di Papa Francesco ai familiari delle vittime e dei caduti in servizio della Polizia di Stato, ricevuti in Vaticano. Il Pontefice ha ringraziato le forze dell’ordine per l’impegno contro violenti e corrotti, per l’accoglienza dei migranti e l’opera di contrasto ai trafficanti.Un’udienza per dire grazie a chi ogni giorno mette a rischio la proprio vita per difendere i cittadini e la democrazia. E’ lo spirito che ha animato l’udienza di Francesco ai familiari dei caduti della Polizia di Stato, che il Papa ha elogiato per “l’attaccamento alle istituzioni”.Contrastare criminalità organizzata e terrorismoIl Pontefice ha definito quella del poliziotto un’autentica missione ricca di “valori di speciale rilevanza per la vita civile”: “Mi riferisco allo spiccato senso del dovere e della disciplina, alla disponibilità al sacrificio, fino, se necessario, a dare la vita per la tutela dell’ordine pubblico, per il rispetto della legalità, per la difesa della democrazia e il contrasto della criminalità organizzata o del terrorismo”.“La collettività – ha aggiunto – vi è debitrice della possibilità di condurre una vita ordinata e libera dalle prepotenze dei violenti e dei corrotti”. Un’esistenza “impegnata su questo fronte e centrata in questi ideali – ha detto ancora – presenta un alto valore presso il Signore, e ogni sacrificio accolto per amore del bene verrà da Lui premiato”. Parole, ha detto, che hanno un significato particolare per i “parenti delle vittime dei violenti, i quali, trovando nelle forze dell’ordine l’ostacolo più arduo ai loro disegni efferati, spesso si scagliano contro di esse”.“Chi, giorno dopo giorno – ha proseguito – assume la serietà e l’impegno del proprio lavoro e lo pone a disposizione della comunità, e specialmente di chi è nel pericolo o si trova in situazioni di grave difficoltà, ‘esce’ verso il prossimo e lo serve”. Ed ha invitato i parenti delle vittime a contemplare Gesù sulla Croce per “trovare la forza del perdono e il conforto” per affrontare le proprie croci:“La testimonianza dei valori cristiani è ancora più eloquente in questo tempo, nel quale, allo slancio generoso di tanti, spesso non fa seguito la capacità di incanalarlo in un impegno coerente e costante. Nel nostro tempo risulta infatti più facile impegnarsi in qualcosa di provvisorio e di parziale”.L’azione svolta dalle forze di Polizia, ha osservato, richiama invece “qualcosa di solido nel tempo, che, pur nel mutare delle situazioni contingenti, presenta una costante che attraversa le varie epoche: quella di garantire per tutti i cittadini la legalità e l’ordine, e con questi beni la possibilità di fruire di tutti gli altri”: “Inoltre, in questi anni l’azione della Polizia si trova a dare un contributo decisivo per gestire l’impatto con la corrente di profughi che arrivano in Italia cercando rifugio da guerre e persecuzioni. Siete “in prima linea” sia nell’accoglienza iniziale dei migranti, sia nell’opera di contrasto verso i trafficanti senza scrupoli”.“Cari fratelli e sorelle – ha concluso – siate fieri del vostro lavoro e continuate a servire lo Stato, ogni cittadino e ogni persona in pericolo”. Nel “difendere i deboli e la legalità – ha detto – troverete il senso più vero del vostro servizio e sarete di esempio al Paese, che ha bisogno di persone che lo servano con disinteresse, generosità e continuità”.