Chiesa

Il Papa ad Asti. Un'attesa che cresce. La «sorpresa» del rito in Cattedrale

Marianna Natale, Asti sabato 12 novembre 2022

la Cattedrale di Asti

Ad Asti sale l’attesa per la visita di papa Francesco. Il Pontefice arriverà in città sabato 19 novembre per una visita privata in occasione del novantesimo compleanno della cugina Carla Rabezzana e ripartirà nel pomeriggio di domenica 20, dopo aver celebrato una Messa nella Cattedrale « per incontrare la comunità diocesana dalla quale erano partiti i genitori per emigrare in Argentina », come si legge nella nota della Prefettura della Casa pontificia che, solo pochi giorni fa, annunciava il viaggio del Santo Padre.

La diocesi si prepara, la città si tiene pronta: la questione aperta è chi riuscirà ad accedere nel Duomo che pur, essendo tra le chiese più grandi del Piemonte, non potrà di certo contenere tutti coloro che già dai primi istanti dopo che la notizia si era diffusa chiamavano per sapere come assistere alla Messa del Papa. Tra tutti però, c’è qualcuno che un posto assicurato per la celebrazione del 20 novembre ce l’ha già. Si tratta di Stefano Accornero, l’unico seminarista di Asti, a cui proprio quel giorno il vescovo diocesano monsignor Marco Prastaro avrebbe dovuto conferire l’accolitato nella chiesetta parrocchiale di Refrancore. «Quando il Papa mi ha chiamato per dirmi che sarebbe venuto ad Asti, gli ho comunicato che avrei dovuto rimandare la cerimonia per l’accolitato di Stefano – dice il vescovo Prastaro –. A quel punto lui si è offerto immediatamente di integrare questo momento così significativo per la comunità diocesana nel programma della sua giornata: “ Vedrà che il ragazzo sarà contento”, mi ha anche detto.

Naturalmente siamo felicissimi che il Papa abbia avuto questa attenzione, soprattutto nei confronti di una realtà così difficile come quella vocazionale. Con questo gesto il Santo Padre incoraggia un ragazzo nel suo cammino, ma anche la diocesi. Speriamo che rappresenti uno sprone per mettere in luce la bellezza della vita sacerdotale: nell’inverno vocazionale che stiamo vivendo, nel Nord Italia e in Piemonte in particolare, questa cura del Papa verso il nostro unico seminarista ci mostra la sua volontà di farsi carico in modo concreto di questo problema». Stefano Accornero, 24 anni, si dice ancora incredulo e sta cercando di realizzare l’accaduto: «Quando ho letto sui giornali la notizia della visita ho chiamato il vescovo pensando che la cerimonia del mio accolitato sarebbe stata posticipata e l’ho pregato di considerarmi per il servizio durante la Messa. Lui mi ha risposto dicendomi che la cerimonia era in realtà anticipata di qualche ora e anzi riprogrammata durante la Messa del Papa. Non potevo crederci, sono rimasto senza parole. La voce di padre Marco al telefono ripeteva: “Pronto? Pronto? Ci sei?”».

Adesso Stefano vorrebbe organizzare un ritiro di preparazione in vista di questo momento, fuori dalla routine quotidiana, per dedicare qualche giorno alla preghiera e magari ascoltare «testimonianze credibili di persone innamorate della Chiesa che si sono trovate a tu per tu con un Pontefice». «Chiederò a un prete della Valle d’Aosta, mio amico, di ospitarmi per qualche giorno. Mi propongo di riflettere, pregare e vivere a pieno questa felicità. Il reale significato di questo evento, dal mio punto di vista, è vedere affermato il valore di una vita che si consegna nelle mani del successore di Pietro: tanto la donazione di una vita quanto l’accoglienza da parte della Chiesa hanno il sapore dell’universalità, e la Chiesa ha davvero un volto umano. Si tratta senza dubbio del regalo più grande che potessi sperare di ricevere».