«Verso una Chiesa pienamente riconciliata » sarà il titolo del volume che raccoglie le prime conclusioni della terza fase della Commissione internazionale anglicano-cattolica (Arcic III). La decisione è stata presa a Toronto, in Canada, dove si è svolta in questi giorni l’assise dell’organismo ecumenico, per la prima volta ospitato nel paese nordamericano. Secondo quanto è stato reso noto a Toronto, la Commissione, composta da 18 esperti, ha completato una parte del lavoro e dopo l’estate è prevista la pubblicazione del primo volume. In questo studio si utilizza l’approccio cosiddetto 'ricettivo': ogni confessione analizza le limitazioni all’ecumenismo che sono presenti al suo interno e cerca così di vedere in che modo ci si possa reciprocamente aiutare a cambiare atteggiamento. La discussione da adesso in avanti sarà concentrata sul secondo aspetto del mandato della Commissione, cioè esaminare le sfide comuni cui rispondere sul piano ecclesiologico ed etico, identificando gli aspetti rispettivamente problematici della dottrina e della prassi. Nel suo saluto ai partecipanti, all’apertura dei lavori, James Ginther, decano della Facoltà teologica del St. Michael College di Toronto, ha sottolineato che il dialogo ecumenico richiede una 'solida erudizione' per rispondere a quei 'critici' secondo cui «si percorre una strada di compromessi dottrinali che sfidano l’integrità di una confessione ecclesiale». Piuttosto, ha notato, occorre sottolineare sempre di più «che tale dialogo richiede un solido radicamento nella fede». Mons. Bernard Longley, arcivescovo cattolico di Birmingham, nel Regno Unito, e co-presidente della riunione, in una dichiarazione ripresa dalla Radio Vaticana ha elogiato il lavoro svolto in Canada con il contributo delle diverse realtà locali. Dal 5 al 7 ottobre a Roma si celebrerà il 50° dalla costituzione della Commissione mista da parte di Paolo VI e dell’allora primate anglicano Michael Ramsey. È prevista per l’occasione una cerimonia congiunta a san Gregorio al Celio alla presenza di papa Francesco e dell’arcivescovo di Westminster Justin Welby.
© RIPRODUZIONE RISERVATA