IL CONSIGLIO DEI CARDINALI. Le parole di padre Lombardi: un gruppo per consigliare il Papa
Ecco le parole di padre Lombardi, direttore della sala Stampa vaticana, ha pronunciato alla Radio Vaticana a proposito della nomina di 8 cardinali come consiglieri del Papa. "Io osserverei anzitutto la data in cui questo comunicato viene pubblicato, ed è un mese esatto dalla elezione di Papa Francesco. Egli ha voluto dare, quindi, un segnale di essere attento a recepire le indicazioni, i consigli, i suggerimenti che i suoi confratelli cardinali hanno dato nel corso delle riunioni plenarie che preparavano il Conclave. Quindi dimostra di essere attento alle attese della Chiesa universale, manifestate in quella sede autorevole. Poi, attenzione, non è definito “comitato”, “commissione”, “consiglio”: è un gruppo, quindi si conserva una denominazione piuttosto aperta che manifesta una possibilità di consiglio che il Papa cerca da parte di rappresentanti autorevoli dell’episcopato, e più specificamente anche del Collegio cardinalizio, a livello universale. Infatti, è evidente nella scelta delle persone che vengono nominate, che sono cardinali dei diversi Continenti: questo proprio per dire questo orizzonte di universalità. Ecco, il Papa vuole continuare a sentire la voce della Chiesa delle diverse parti del mondo, mentre egli governa la Chiesa universale, quali consigli gli possono giungere.
Questo gruppo, in che relazione è con la Curia Romana?
La Curia Romana conserva tutte le sue funzioni fondamentali di aiuto del Papa da vicino, nel governo quotidiano della Chiesa universale. Tutti i prefetti dei diversi dicasteri, i presidenti dei diversi Consigli conservano assolutamente tutte le loro responsabilità e prerogative e sono i primi collaboratori del Papa nel quotidiano, ogni giorno, nel prendere le misure che aiutano la vita e il governo della Chiesa universale. Quindi, la nomina di questo gruppo si aggiunge, in un certo senso integra con un punto di vista universale e un ascolto di voci dalle diverse parti del mondo, il lavoro quotidiano, intenso, responsabile, del governo della Chiesa che il Papa porta avanti con l’aiuto della Curia Romana.
La prima riunione sarà in ottobre …
Sì, c’è un certo tempo, quindi, non è una cosa che viene fatta in modo affrettato o che manifesti una qualche emergenza a cui bisogna rimediare: assolutamente. E’ un tempo di diversi mesi in cui il Papa stesso, che ha incominciato a fare le sue udienze regolari con i diversi capi dicastero, ha incominciato a conoscere anche dall’interno il lavoro del governo della Chiesa qui a Roma, si fa la sua esperienza, la sua conoscenza e quindi ad ottobre potrà mettere sul tavolo, con questo gruppo di consiglieri, anche le esperienze o gli interrogativi che possa essersi fatto in questo periodo di pieno inserimento nel governo della Chiesa.