Pellegrinaggio. I giovani di Taizé invadono Madrid
Preparativi a Madrid per l'accoglienza dei ragazzi
Sono circa 170 le parrocchie e le famiglie di Madrid mobilitate per dare accoglienza ai tanti giovani arrivati tra ieri e oggi - venerdì 28 dicembre - nella capitale spagnola un po’ da tutta Europa e oltre. E che vi rimarranno fino a martedì primo gennaio 2019. Un gesto di accoglienza grazie al quale ogni anno può realizzarsi il “Pellegrinaggio di fiducia sulla terra”, la tradizionale iniziativa promossa dalla Comunità ecumenica di Taizé.
È l'edizione numero 41
L’edizione di Madrid è la 41ª, la prima prese infatti vita nel primo anno del pontificato di san Giovanni Paolo II, che ricevendo in udienza privata frère Roger Schutz (1915-2005) benedisse l’idea di raccogliere ragazzi di diverse nazionalità in una metropoli europea per cinque giorni di canti, preghiera e ascolto reciproco. Il tutto perché quei ragazzi divenissero poi a casa loro «creatori di pace, portatori di riconciliazione e di fiducia» come ricorda il sito ufficiale di Taizé. In questo Pellegrinaggio rivive quindi non poco dello spirito di frère Roger, il figlio di un pastore protestante svizzero che durante la seconda guerra mondiale, in uno sperduto villaggio francese, in Borgogna, si mise ad aiutare i profughi del conflitto e dopo la guerra orientò il suo anelito all’unità e alla pace fra i popoli verso la creazione di quella che è tuttora forse la più nota delle comunità ecumeniche.
«Non dimentichiamo l’ospitalità!»
Il tema del Pellegrinaggio di quest’anno è «Non dimentichiamo l’ospitalità!». Il Papa in un messaggio inviato ai partecipanti, tramite il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, li invita ad «aprire la porta del cuore al Signore e alla sua Parola» e a «promuovere una cultura dell’incontro», accogliendosi «gli uni gli altri nel rispetto delle differenze». Francesco richiama quindi quanto scritto nel messaggio 2018 per la Giornata Mondiale della gioventù e incoraggia i giovani di Taizé a non perdere mai «il gusto di godere dell’incontro, dell’amicizia, il gusto di sognare insieme, di camminare con gli altri. I cristiani autentici non hanno paura di aprirsi agli altri, di condividere i loro spazi vitali trasformandoli in spazi di fraternità». IL TESTO DEL MESSAGGIO
Frère Alois: ospitalità è tema del Vangelo
Il successore di frère Roger, ossia il 64enne frère Alois Löser, tedesco, ha spiegato all’agenzia Sir che «viviamo in un’epoca in cui le paure si ingrandiscono, le frontiere si chiudono. Vogliamo ricordare che l’ospitalità è un tema centrale nel Vangelo. Dio ci accoglie sempre, senza condizione». Interrogato su cosa cercano i giovani che presenti a Madrid, frère Alois – che ha tra l’altro partecipato al recente Sinodo dei giovani in Vaticano – risponde: «Due parole chiave: la preghiera e l’amicizia. Qui i giovani scoprono la bellezza della preghiera in comune e anche della vita interiore. Quindicimila giovani si riuniranno nella immensa hall della fiera di Madrid. Ci saranno lunghi momenti di silenzio insieme. E questo porta ciascuno ad una ricerca di intimità con Cristo, di ascolto della Parola di Dio, di canto e lode insieme». Messaggi per il buon esito della cinque giorni di fraternità, a testimonianza del respiro veramente internazionale e interconfessionale dell’evento, sono arrivati anche dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo; dal segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, Olav Fykse-Tveit; dal segretario generale della Federazione luterana mondiale, Martin Junge; del Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres; e del sindaco della città di Madrid, Manuela Carmena.