La storia. I cent'anni di suor Anna Maria entrata in clausura quando ne aveva già 72
Una curiosa immagine di suor Anna Maria del Sacro Cuore festeggiata dalle consorelle in occasione del suo 100° compleanno
Aveva tre mesi e mezzo quando fu colpita da una broncopolmonite fulminante: era l’estate 1920, a quei tempi la malattia che aveva aggredito la neonata Anna Perfumo, in frazione San Carlo di Roccagrimalda (Alessandria), non era curabile. Il medico rispose alla mamma Maria che gli chiedeva di tornare a visitare la bimba il giorno dopo: «È inutile, domani la piccina non c’è più». La mamma si inginocchiò e chiese al Signore: «Salvala, La lascio tutta a te».
L’allora bimba Anna, oggi suor Anna Maria del Sacro Cuore delle Adoratrici del Santissimo Sacramento, ha festeggiato - in piena salute di corpo, di spirito, di mente e di autonomia di movimento - i cento anni con le consorelle nella clausura del Monastero di Seregno, dove è arrivata dieci anni fa da quello di Genova Albaro. Qui era entrata a 72 anni, età record per una novizia. «Il Signore mi ha finalmente aperto la porta», chiosa suor Anna Maria, alludendo alla gioia di aver completato un’attesa prolungatasi per 65 anni da quando, bambina, aveva chiesto a Gesù di mettersi al Suo servizio nella contemplazione ed adorazione, da suora di clausura.
Senonché la vita le ha frapposto “ostacoli” che hanno rinviato nel tempo il suo irrinunciabile desiderio di contatto diretto con Gesù. Cresciuta con la famiglia - genitori e due sorelle minori dapprima a Roccagrimalda, poi a Rapallo, infine a Genova, diplomatasi maestra a Chiavari, era diventata educatrice dei numerosi figli delle famiglie degli armatori Costa di Genova, seguendoli a lungo nelle residenze di Rapallo e preparandoli uno per uno al superamento degli esami scolastici e alla Prima Comunione. Quando si era sentita pronta a entrare in Monastero, erano subentrati problemi di salute della mamma (morta poi a 98 anni) e la necessità di aiutare in casa, poiché le sorelle Paola e Maria Vittoria intendevano studiare e non c’erano soldi. Tuttavia non abbandonava la sua intenzione, dedicandosi all'insegnamento religioso negli asili parrocchiali di Genova e, vista preclusa momentaneamente la via che le urgeva nel cuore, assistendo per 30 anni un sacerdote malato e provvedendo alle preparazioni spirituali di molti ragazzi genovesi.
Nel frattempo laureatesi, sposatesi e diventate madri le sorelle, la prima a Genova e l’altra a Treviglio, venuti a mancare il papà Giacomo e la mamma (1991), ecco riaffiorare il desiderio della clausura: ma quale convento l’avrebbe ospitata a 72 anni? «La mano del Signore ha agito facendomi incontrare un parroco di Genova che mi ha proposto tre soluzioni: Vada e si presenti e vedrà che il Signore Le sarà vicino».
Pur se non fu facile essere accolta data l’età, il “miracolo” avvenne; Anna entrò subito in convento (1992) e cominciò il percorso di preparazione vissuto con grande gioia, a contatto con ore di Adorazione al Santissimo, esempio per le consorelle, ammirate da così matura e totale disponibilità alla realtà claustrale. Oggi, centenaria, canta il Magnificat al Signore, lodandolo e pregandolo notte e giorno. La superiora suor Daniela racconta: «La troviamo spesso non solo nella chiesa, anche in qualche angolo del monastero in ginocchio, intenta a pregare in solitudine». Quando non prega, suor Anna Maria si dedica alla cura e all’assistenza in infermeria alle consorelle malate e assai più giovani: «Faccio quel che posso per ringraziare il Signore» si schermisce con il suo sorriso coinvolgente.