Preannunciata dalle incursioni leggere, quasi a sondare il terreno, di alcuni noti corsivisti attorno al 16-17 agosto, la grande offensiva («Sia la Chiesa a pagare la crisi») veniva scatenata il 20, sabato scorso. Scendevano in campo il segretario dei Radicali italiani e un drappello compatto di opinionisti. Nascevano pagine sui social network. Tutti all’unisono. In seconda fila, citato mai da nessuno, rimaneva l’intervento di un soggetto tutt’altro che di seconda fila, il Grande Oriente d’Italia, che il giorno prima, il 19 agosto, tramite il Gran Maestro Gustavo Raffi, metteva nel mirino la Chiesa cattolica, in un testo che può essere letto integralmente nel sito ufficiale
www.grandeoriente.it.Raffi accenna alla crisi, alla «responsabilità e concreta solidarietà: tutti devono dare il proprio contributo per salvare il Paese». Niente più «esenzioni feudali né privilegi di casta», dunque. Ma quali? Gli unici ricordati da Raffi sono quelli presunti della Chiesa cattolica: «Lo Stato abolisca le esenzioni dell’Ici per i beni immobili della Chiesa non destinati al culto e di tutti gli altri enti che si avvantaggino di tale esenzione, così come è opportuno congelare per tre anni l’8 per mille fino al raggiungimento del pareggio di bilancio, come fissato nella manovra, destinando le risorse alla ripresa economica dello Stato».Conclusione: «La Libera Muratoria è dalla parte di chi si rimbocca la maniche per far uscire il Paese dalle secche dell’egoismo e dell’indifferenza». Quelle maniche che la Chiesa si rimbocca da sempre, con buona pace di Raffi.