Papa Francesco ha mostrato la strada. E la prossima Gmg la percorrerà. Anche per quanto riguarda i temi legati alla custodia del creato. Rio de Janeiro 2013 sarà infatti un evento a basso impatto ambientale, durante il quale (il 24 luglio, per la precisione) verrà diffuso un
Manifesto per la salvaguardia del creato, saranno organizzate un’esposizione artistica ed eventi ad hoc, e verrà promossa anche la collaborazione tra aziende italiane e brasiliane nel campo della
green economy. Il programma delle iniziative è stato presentato ieri nella Sala Marconi della Radio Vaticana e si basa su un protocollo di intesa, firmato l’11 febbraio scorso (ma reso noto ieri nel corso della conferenza stampa) dalla Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù (braccio operativo del Pontificio Consiglio per i laici) e dal ministero italiano dell’Ambiente. Alla cerimonia di presentazione, infatti, hanno preso parte sia il ministro Corrado Clini, sia il presidente della Fondazione Marcello Bedeschi. Con quest’ultimo che ha sottolineato la piena sintonia delle iniziative con il magistero del nuovo Pontefice.«Quando abbiamo cominciato a parlare con il ministro Clini – ha ricordato Bedeschi – non potevamo sapere dell’elezione di papa Francesco. Ma abbiamo accolto con grande gioia i suoi discorsi sulla custodia del creato e intendiamo inserirci pienamente nell’alveo del suo insegnamento. Pensiamo, infatti, che parlare di "custodia del creato" aiuti a superare gli ideologismi ecologici e a porre l’accento sulla responsabilità che tutti dobbiamo avere non solo nei confronti dell’ambiente, ma anche delle creature che lo abitano, a partire dall’uomo stesso». Perciò il connubio Gmg di Rio e temi ambientali è in qualche modo naturale, quasi scontato. «Il Brasile è il polmone del mondo e la città del Corcovado ha la più grande riserva mondiale di biodiversità – ha fatto notare il presidente della Fondazione –. Il papa Francesco ci ha dato la spinta definitiva».Anche il ministro Clini ha messo in evidenza la grande sintonia con il Pontefice. «Parlare di custodia del creato significa invitare allo sviluppo sostenibile – ha affermato nel corso della conferenza stampa –. Il Papa ci dà grande forza in tal senso e io sono felicissimo di questa opportunità. Anche se a luglio probabilmente non sarò più ministro, sarò di sicuro a Rio de Janeiro». L’esponente di governo, rispondendo alla domanda di una giornalista tedesca, ha precisato di non rappresentare la politica italiana, ma le Istituzioni dello Stato. E ha quindi ricordato che «la Gmg rappresenta un’occasione incredibile perché viene un anno dopo il vertice di Rio +20, il quale ha segnato una svolta nelle relazioni internazionali e tra i diversi gruppi di Paesi sulla crescita equa e sostenibile, stabilendo un impegno comune e condiviso per costruire quella che noi chiamiamo <+corsivo>green economy<+tondo>». Ora, per fare passi avanti in quella direzione (correggendo la precedente impostazione secondo cui i Paesi poveri ed emergenti, come il Brasile appunto, avevano diritto a crescere a prescindere da ogni regola), serve anche, ha ricordato Clini, la partecipazione popolare e la Chiesa può avere un ruolo fondamentale in questo».Il protocollo d’intesa presentato ieri contempla dunque le iniziative che svolgeranno nell’ambito della Gmg. La principale delle quali avrà luogo il 24 luglio a Rio de Janeiro. Si tratterà, hanno spiegato i promotori, di un incontro aperto con i giovani sulle sfide per la salvaguardia del creato e lo sviluppo sostenibile, cui parteciperanno scienziati, teologi ed esperti dell’Onu e dei ministeri italiano e brasiliano dell’ambiente, oltre a rappresentanti delle chiese locali e movimenti ambientalisti. L’evento sarà trasmesso in streaming in tutto il mondo e, a conclusione, sarà lanciato il
Manifesto per la salvaguardia del creato.All’inizio di giugno, invece, ci sarà la presentazione di eccellenze italiane nella protezione dell’ambiente in occasione della mostra organizzata a Rio dalla Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù del Pontificio Consiglio per i laici (l’esposizione artistica, com’è avvenuto anche in precedenti Gmg, sarà curata da Giovanni Morello, verrà allestita al Museo delle Belle Arti e porterà nella città carioca alcuni tesori dell’arte dei Musei Vaticani).Infine il protocollo prevede l’allestimento di infrastrutture e l’offerta di servizi a basso consumo ambientale e a bassa “intensità di carbonio” durante tutta la Gmg (23-28 luglio). Tutto il programma, ha ricordato Bedeschi, è avallato dal presidente del Pontificio Consiglio per i laici, cardinale Stanislaw Rylko, e dall’arcivescovo di Rio de Janeiro, monsignor Oranì Joao Tempesta.Partner dell’iniziativa è anche il Forum Das Americas, una sorta di "pensatoio" finalizzato al confronto tra culture diverse, il cui presidente, Mario Garnero, ha sottolineato: «In Brasile c’è una visione molto chiara di sviluppo sostenibile: l’80% della popolazione è interessata alla diversità e alla conservazione dell’ambiente». Di qui il suo auspicio di «aumentare questa consapevolezza anche grazie alla Gmg e alla venuta del Papa, al quale vorremmo conferire – ha aggiunto in tono scherzoso – la cittadinanza onoraria brasiliana».Il tema "verde", del resto è sempre stato presente nella storia delle Giornate mondiali della Gioventù. A Denver, nel 1993, l’ecologia era una delle "E" (insieme a economia, ecumenismo, evangelizzazione), con cui l’Incontro mondiale fu presentato e preparato. Nel 2008 a Sydney fu Benedetto XVI, la cui sensibilità per questa tematica era nota (si veda ad esempio il suo discorso al Parlamento tedesco), ad affrontare apertamente la questione della salvaguardia del creato. Il Papa raccontò di aver osservato a lungo la superficie terrestre dall’oblò dell’aereo, durante la lunga trasvolata: «Una veduta magnifica, il luccichio del Mediterraneo, la magnificenza del deserto nordafricano, la lussureggiante foresta dell’Asia, la vastità dell’Oceano Pacifico, l’orizzonte sul quale il sole sorge e cala, il maestoso splendore della bellezza naturale dell’Australia». Ma non mancò di ricordare, papa Ratzinger, «le ferite che segnano la superficie della terra: l’erosione, la deforestazione, lo sperpero delle risorse minerali e marine per alimentare un insaziabile consumismo, la siccità», lo scioglimento dei ghiacciai. Insomma le Gmg sono state anche una grande scuola di vera ecologia. E Rio 2013 non farà eccezione.