La città che per ultima è tornata sotto la dominazione dei re cattolici nel 1492 ha ceduto subito all’incanto dei ragazzi della Gmg. L’«invasione» da parte dei pellegrini del capoluogo della regione orientale dell’Andalusia non ha incontrato resistenza ma, anzi, è stata accolta con profonda simpatia dai granadini. «La gente qui è rimasta stupita dalla gioia che leggono sui volti di questi ragazzi – racconta don Francisco Fernández Adarve, giovane sacerdote granadino –. Per questa città, infatti, "invasione di giovani" equivale a "festa della primavera", un appuntamento che si è affermato da qualche anno e che vede la città percorsa da gruppi di ragazzi con le bottiglie di alcolici in mano. La Gmg, invece, è già entrata nel cuore delle persone». Mentre don Francisco parla davanti alla Cattedrale – la seconda chiesa più grande della Spagna, che, come altre cattedrali andaluse è ricostruita sopra i resti della moschea esistente durante la dominazione araba – una signora si ferma e chiede incuriosita chi siano quei gruppi che cantano e fanno festa poco più in là: sono i sudafricani che hanno già fatto amicizia con i ragazzi della delegazione della pastorale giovanile regionale pugliese. Intanto Roberto, 31 anni, membro del Terz’Ordine francescano, approfitta per fare amicizia con Leonardo e Yago, entrambi di 27 anni, i due delegati nazionali per la pastorale universitaria del Brasile: poche parole e c’è già l’offerta di ospitalità da parte del pellegrino pugliese, perché Leonardo, dopo la Gmg, visiterà anche l’Italia con la sua fidanzata.Don Claudio Barboni, responsabile regionale pugliese della pastorale giovanile, racconta la bella accoglienza ricevuta nelle famiglie e nelle parrocchie dove si trovano i circa cento giovani del gruppo interdiocesano: «Ogni diocesi pugliese in realtà verrà con un suo gruppo – dice –; la nostra è una "delegazione ulteriore" nata a livello regionale. Alcuni sono ospiti in città, altri nei paesi vicini, ma tutti si sono trovati come a casa». La diocesi granadina, però, accoglie anche i pellegrini di Ragusa – che sono a Motril, sulla costa –, Modena e Bergamo: in tutto gli italiani sono quasi 1.200. «I pellegrini arrivano da 22 Paesi diversi – sottolinea don Francisco José Mingorance Rodrígue, responsabile diocesano della pastorale giovanile – e saranno impegnati in numerose attività culturali, spirituali e ludiche. Il momento centrale sarà la veglia di domenica sera nella
Plaza de Toros. Non mancherà una preghiera ecumenica in programma domani (oggi,
ndr) e una missione
ad gentes con l’esperienza dell’evangelizzazione di strada».Il primo abbraccio a Granada i gruppi l’hanno ricevuto proprio dall’arcivescovo della città, Javier Martinez, che si dice entusiasta per la presenza dei giovani: in una delle parrocchie dove giovedì si sono tenuti gli "atti di accoglienza" il presule con addosso il giubbino da volontario, scherzava con i pellegrini della Gmg, e, tra un’intervista ai media locali e l’altra, si intrufolava nei gruppi in posa per le foto.Fino a lunedì i 3.800 giovani della Gmg entreranno nel vivo dell’identità di fede della comunità locale: visiteranno la Cattedrale e la città e potranno conoscere i luoghi legati ai santi di Granada come san Giovanni di Dio – che ha fondato il suo primo ospedale e poi è morto qui nel 1550 – o il beato Leopoldo da Alpandeire, che si è spento a Granada nel 1956. Ma il tratto più caratteristico della fede popolare granadina, che si mostrerà ai giovani di tutto il mondo in questi giorni, è il mondo delle confraternite. Una costellazione, che conta solo nella città di Granada ben ventisei associazioni: «Le confraternite – racconta don Francisco Fernández Adarve – sono una risorsa importante della Chiesa andalusa. Alcuni vorrebbero ridurle a mero fenomeno culturale o folcloristico, ma non è così. Hanno una forte identità religiosa e si esprimono non solo portando per le strade durante la Settimana Santa i loro
pasos (le enormi sculture che rappresentano i misteri della Passione di Cristo,
ndr), ma anche attraverso numerose attività caritative. Inoltre ai membri è richiesto un impegno serio e duraturo nel tempo, che coinvolge anche i giovani». A Madrid, tra le 14 confraternite che parteciperanno alla Via Crucis con il Papa ci sarà anche la «Jesus Despojado»,
Gesù spogliato, che è uno dei più importanti gruppi di Granada: anche così la città andalusa dimostrerà al mondo di essere stata «riconquistata» dall’entusiasmo dei giovani.