Le nostre linee guida che sono state
proposte e che, dopo la recognitio della Congregazione per la
dottrina della fede saranno messe a disposizione di tutti, sono
molto chiare e molto rigide", occorre "salvaguardare
assolutamente le vittime". Così monsignor Nunzio Galantino,
segretario generale della Cei, Conferenza episcopale italiana,
in una intervista su Famiglia Cristiana risponde sulla
questione pedofilia. Alla domanda se si sente "scorticato" su
questo versante, il vescovo di Cassano allo Jonio precisa: "Per
niente". "Al di là delle precomprensioni e dei
pregiudizi - aggiunge - è chiaro che l'atteggiamento della
Chiesa in toto e dei singoli vescovi italiani è di piena
adesione alle indicazioni che prima Benedetto XVI e adesso papa
Francesco stanno dando. E cioè che bisogna salvaguardare
assolutamente le vittime. Ma bisogna avere attenzione anche per
gli autori dei reati". Monsignor Galantino sottolinea inoltre
che il vescovo "non è un pubblico ministero e non è un
giudice. È però chiamato - aggiunge - a prendersi cura e
della vittima e del sacerdote. Non dimentichiamo che, in molti
casi, i giudici, non la Chiesa o i vescovi, hanno dichiarato
inconsistenti quelle accuse. Dunque ci vuole la massima
vigilanza. Bisogna far emergere la verità, ma non tutto può
esaurirsi con una denuncia, bisogna fare di più. E bisogna
dare atto che la Chiesa si sta muovendo in modo molto netto su
questo fenomeno. È deprecabile che, per esempio, si mandi in
onda già per la seconda, terza volta uno stesso servizio su un
sacerdote italiano coinvolto nello scandalo. Peccato però che
non si dica che quel sacerdote è da anni sospeso a divinis".